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Piazza di Spagna

Piazza di Spagna - 00187 Roma
Campo Marzio [R.IV]
Centro Storico [1A]

E' uno degli spazi urbani più scenografici di Roma barocca e tra le mete irrinunciabili del turismo mondiale, che qui convergeva già dal secolo XVI. Lunga circa 270 metri si restringe nel centro formando due triangoli uniti al vertice.

Il primo triangolo ha per base il Palazzo della Propaganda Fide, sede della Congregazione istituita da Gregorio XV nel 1622. Di fronte, la colonna commemorativa del dogma dell'Immacolata Concezione (8 dicembre 1854) ordinata da Pio IX (L. Poletti 1856), agli scultori S. Revelli, C. Chelli, I. Jacometti e A. Tadolini. La colonna sorge su un piedistallo ornato dalle statue di Isaia, Ezechiele, Mosè e David ed in alto la statua della Madonna.
Tutti gli anni, in occasione della festività dell'8 dicembre, Roma omaggia, unitamente al Papa, di fiori l'Immacolata.

Sul lato sinistro del triangolo il Palazzo di Spagna, dovuto a A.Del Grande, dal secolo XVII Ambasciata di Spagna presso la Santa Sede. Di fronte la Piazzetta Mignanelli con il sobrio Palazzo Mignanelli.

Il secondo triangolo, circondato da edifici del settecento, è ornato da una file di 5 alte palme.

Entrando dalla elegante Via Condotti, così chiamata poiché vi passavano i condotti dell'acqua Vergine, passaggio obbligato per chi voglia aggiornarsi sulle nuove tendenze della moda, si accede nel mezzo della Piazza, quasi ai piedi della scenografica trionfale scalinata della Trinità dei monti che fa da mirabile sfondo l'originale Fontana della Barcaccia del 1629, che Pietro Bernini e suo padre Gian Lorenzo Bernini idearono per Urbano VIII (lo ricordano il sole e le api dei Barberini), incassandola nella pavimentazione per ovviare alla scarsa pressione dell'acqua e ritenendo che in quel sito fosse esistito, in epoca antica, un edificio per giochi di battaglie navali.

Gli alberghi e le locande lasciarono il posto nell'800 a piccoli caratteristici ristoranti, fotografi ed antiquari,che ancora popolano con negozi esclusivi le vicine Via del Babuino (l'omonima fontana, presso Sant'Anastasio dei Greci, è una delle statue parlanti) e Via Margutta (secondo la tradizione popolare fu lo scudiero di Morgante, Margutte, a darle il nome).

Nel I secolo a.C. qui sorgeva la grandiosa villa di Lucullo, generale romano, noto per i suoi sontuosi banchetti: l'edificio occupava le pendici della collina (ove ora sorge la Chiesa di Trinità dei monti) con una serie di terrazze congiunte da monumentali scalee.

Nel 600, la Piazza, che si chiamava di Francia, fu motivo di disputa, a colpi di alabarda ed archibugi, per i diritti su di essa fra l'ambasciatore francese, che aveva le truppe nel convento di Trinità dei Monti e quello spagnolo che la sorvegliava dal palazzo fortezza di Largo Mignanelli.

Papa Innocenzo XI, nel 1676, con un decreto abolì i diritti di quartiere, e pone fine alla guerra in piazza, ma l'ambasciatore di Spagna, risiedendo sul posto, fece del suo palazzo il naturale punto d'incontro dell'intero quartiere, una zona franca con un proprio servizio postale, autonomo da quello del Papa. E la piazza si chiamò di Spagna.

Nel '700 diviene l'elegante anticamera nella quale sostano, sotto le esotiche palme, i viaggiatori europei che giunti a Roma sull'onda di romantici richiami si apprestano a visitare le grandi rovine del passato ed il celebre Caffè Greco, nella Via Condotti, che inaugurato nel 1760, ha accolto artisti, musicisti e letterati e conserva ancora parte del raffinato arredo. Nell'800 la Piazza da anticamera diviene salotto ci vanno tutti i grandi dell'epoca, da Dumas a Balzac, da Liszt a Wagner, sulle scalinate siedono, nei loro costumi colorati, pastori e pastorelli scesi dalle valli della Ciociaria, che, con istintiva furbizia, si fanno pagare un tanto all'ora per comporre pittoreschi quadretti di colore locale.

Oggi durante le sfilate scendono dalle scalinate, sotto luci e riflettori, le modelle dei grandi sarti.

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