Cori e insulti contro la bandiera di Israele, tra quelle dei paesi del mondo issate davanti alla sede della Fao a Roma, durante il corteo pro Palestina. Alcuni manifestanti si sono fermati per contestare Israele in corrispondenza della bandiera dello Stato che era presidiata dalle forze dell’ordine per evitare atti di vandalismo. Circa 1.500 partecipanti…

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Cori e insulti contro la bandiera di Israele, tra quelle dei paesi del mondo issate davanti alla sede della Fao a Roma, durante il corteo pro Palestina. Alcuni manifestanti si sono fermati per contestare Israele in corrispondenza della bandiera dello Stato che era presidiata dalle forze dell’ordine per evitare atti di vandalismo.

Al corteo circa 1.500 persone sono partite al grido di “Stop al genocidio” nel pomeriggio da piazzale Ostiense in direzione Piazza Vittorio. Tra gli striscioni, “No alla vostra guerra”, “La resistenza non è un crimine. Il genocidio sì”e “Scuole e università contro gli accordi con Israele. Verso un 25 aprile antisionista!”.

Alla manifestazione, oltre al movimento degli studenti palestinesi e all’associazione dei palestinesi in Italia, partecipano anche collettivi studenteschi da diversi giorni si sono mobilitati in diverse città italiane per chiedere di bloccare “gli accordi con la filiera della guerra”.

La manifestazione di oggi segue quella dell’8 aprile scorso a Napoli nel corso della quale si sono registrati scontri tra poliziotti e partecipanti in via Toledo. Il corteo era diretto al Teatro San Carlo, luogo scelto per celebrare con un concerto i 75 anni dell’Alleanza atlantica.

Quando il corteo, che contava circa 200 manifestanti, è arrivato in piazza Trieste e Trento si è visto la strada chiusa da un cordone di circa 50 agenti della polizia di Stato. I manifestanti hanno provato a proseguire, ma sono stati respinti da una carica di alleggerimento e non sono mancate le manganellate.

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