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Martedì 16 Aprile 2024 11:04

Dal 12 al 18/4/24 “Gennaro Monfregola, la mostra personale” al Medina Art Gallery

Dal 12 al 18 aprile 2024 MEDINA ART GALLERY –  VIA MERULANA, 220 Gennaro Monfregola, la mostra personale Chi era Gennaro Monfregola? Nato a Napoli nel 1924 da una famiglia di industriali, Gennaro Monfregola si arruolò giovanissimo nella Marina Militare. Il destino volle che durante una spedizione in mare si trovasse coinvolto, suo malgrado, nelle …
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Dal 12 al 18 aprile 2024

MEDINA ART GALLERY –  VIA MERULANA, 220

Nato a Napoli nel 1924 da una famiglia di industriali, Gennaro Monfregola si arruolò giovanissimo nella Marina Militare. Il destino volle che durante una spedizione in mare si trovasse coinvolto, suo malgrado, nelle battaglie della Seconda guerra mondiale.  Infatti, il giorno dopo l’armistizio dell’esercito italiano, il 9 settembre 1943, Monfregola fu fatto prigioniero dai tedeschi durante una battaglia sulle coste di Durazzo, in Albania, e venne deportato a Kongsberg nella Prussia orientale dove fu schedato con la matricola numero 22902. In seguito, venne deportato nel lager di Buchenwald dove soffrì il freddo, la fame, le torture e i lavori forzati.  Riuscì ad uscire vivo dal campo di concentramento di Buchenwald nel 1945, riportando però dei traumi indelebili. Ferite dell’anima che saranno evidenti nella pittura caratterizzata da tristezza e solitudine. Nel corso della sua vita fu decorato con il distintivo d’onore per i patrioti “Volontari della Libertà” e con la Croce al merito di guerra nel 2009.  Dopo la guerra, tornò inizialmente nella sua terra natia, Napoli, ma poi scelse di trasferirsi a Roma dove venne assunto come operaio ACEA.  Da questo momento in poi incominciò a dedicarsi con maggiore continuità alla sua grande passione, la pittura.

La “natura morta” di Gennaro Monfregola…

Gran parte delle sue prime opere rappresentano fiori, animali, oggetti di vita quotidiana. Dipinge con grande attenzione per il vero, il suo stile richiama quel genere pittorico definito dalla critica d’arte “natura morta”, mezzo popolare per esprimere tematiche politiche ed emotive ma anche tematiche religiose, morali e sociali. I suoi quadri si distinguono per i colori vivaci, dettagli minuziosi e qualità pittoriche accurate, le composizioni sono organizzate secondo schemi geometrici ben definiti che riflettono l’ordine della natura. Gennaro Monfregola è molto efficace nel trasmettere allo spettatore quei sentimenti di tristezza e disperazione che lo hanno accompagnato lungo il corso della sua vita, ma allo stesso tempo vuole esprimere la bellezza della natura. E’ questo un modo per catturare momenti unici e immortalarli. Per sempre. Si cimentò anche nella realizzazione di alcuni nudi che vedevano come protagonista la moglie Anita.

La parte più significativa della sua produzione iniziò nel 1989, anno in cui andò in pensione. Un anno dopo lasciò definitivamente Roma e si trasferì in provincia di Avellino. E da questo momento inizia una produzione artistica volta a raccontare le tappe più significative della sua vita che si concluderà nel 2015. Questi dipinti parlano di lui, della sua prigionia e del dolore che hanno provato quei pochi fortunati che sono riusciti a tornare a casa dopo la guerra. In particolare, uno dei temi più ricorrenti nelle sue ultime opere riguarda Dio, l’unico che gli ha sempre dato la forza per andare avanti. Dipinse, oltre al suo volto apparso in sogno, diverse figure sacre come quella di Padre Pio. Gennaro Monfregola era e rimarrà un artista straordinario, capace di appagare lo spettatore con la bellezza delle sue opere, che si realizzano essenzialmente nell’autenticità di un sentimento che si manifesta intimamente.

Martina Luffarelli 

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