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Martedì 23 Aprile 2024 10:04

Nuova luce a Sant’Agnese in Agone



Inaugurata con un concerto dell'Accademia nazionale di Santa Cecilia la nuova illuminazione della cripta dove è avvenuto il martirio della dodicenne

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Grande musica e nuova luce a Sant’Agnese in Agone a piazza Navona. Un concerto dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, ieri, 22 aprile, ha celebrato la fine dei lavori di illuminotecnica della cripta, l’unica parte superstite della primitiva chiesa costruita sul luogo del martirio della santa dodicenne che rifiutò un matrimonio combinato per restare fedele a Cristo. “Tu del ciel ministro eletto. Lo splendore barocco della Città Eterna” il titolo dell’evento, ispirato dalle parole dell’aria conclusiva del “Il Trionfo del Tempo e del Disinganno” di Händel. Un’opera che esorta ad affidare la propria anima a Dio, proprio come la storia di Agnese insegna. Ha diretto l’orchestra il maestro Boris Begelman, che ha suonato anche il violino, e si sono esibiti il soprano Sara Blanch e la prima tromba dell’orchestra di Santa Cecilia, Andrea Lucchi.

Le musiche di Scarlatti, Händel, Vivaldi e Corelli hanno deliziato la platea, mentre a ogni brano un gioco di luci illuminava di un colore diverso l’altare maggiore della chiesa e all’esterno veniva proiettato il concerto sulla facciata realizzata da Borromini nel Seicento. Un lungo applauso ha salutato i musicisti alla fine, presente anche il vescovo Paolo Schiavon, rettore di Sant’Agnese in Agone. Fu proprio su sua indicazione che, nel 2017, venne costituita la Commissione tecnico – scientifico – pastorale per affrontare un programma di intervento di restauro della cripta. Un lavoro durato otto anni, che verrà concluso entro dicembre 2024 per rendere l’intero ambiente visitabile durante il Giubileo.

«L’apertura ai pellegrini della cripta dove è avvenuto il martirio di Agnese, resa possibile dal nuovo impianto di illuminazione, ha di per sé un valore pastorale e spirituale di notevole spessore – sottolinea il vescovo -. La città di Roma, che durante l’Anno Santo 2025 accoglierà milioni di fedeli da tutto il mondo, è il centro della cristianità cattolica perché è stata, fin dai primi secoli, testimone del martirio dei primi cristiani. E la cripta di sant’Agnese è tra questi testimoni. Pregando in quelle sale e tra i fornici dello stadio di Domiziano, i pellegrini potranno ricordare la forza e il coraggio di tanti giovani che hanno creduto nel Vangelo fino alla morte».


(foto: diocesi di Roma/Gennari)
Secondo Schiavon, «Agnese è ancora oggi un modello per tutte le giovani donne delle quali è la gioiosa patrona, affinché tramite il suo esempio possano riscoprire il valore inestimabile e sacro della loro femminilità, contro tutte le svalutazioni del nostro tempo. I santi – conclude – non andranno mai fuori moda: alcuni li potranno deridere credendosi emancipati e moderni senza rendersi conto di essere invece lontani dalla realtà, ma i santi resteranno sempre attuali».

Il tutto sarà permesso da un progetto pensato nei minimi dettagli, come spiega l’ingegnere Marco Frascarolo, che ha curato il lavoro. «La nuova illuminazione è stata ideata per garantire un’atmosfera intima e sobria, data la natura ipogea del luogo e la storia drammatica che racchiude», afferma. Tuttavia, la presenza degli affreschi su tutte le superfici ha reso particolarmente complesso l’inserimento di elementi tecnologici. «Per questo abbiamo pensato un sistema di apparecchi di illuminazione realizzato artigianalmente per adattarsi al luogo». L’impianto inoltre, sottolinea il tecnico, «è stato progettato in maniera tale da poter essere disinstallato in qualsiasi momento senza lasciare traccia». Infine, «per preservare la natura delle opere presenti, abbiamo utilizzato delle luci a led, sorgenti prive di emissioni a raggi ultravioletti e a bassa emissione di calore, che non hanno nessun impatto sugli affreschi».

I lavori sono stati finanziati da WeBuild, nell’ambito del programma “Agenda Cultura”, attraverso il quale il gruppo ha promosso mostre ed eventi culturali, pubblicando diversi libri negli ultimi 10 anni. «Siamo veramente fieri di aver aiutato questa chiesa, capolavoro del barocco, con una nuova illuminazione. Così viene rimessa al centro dell’attenzione la cripta che ha una grande storia», ha dichiarato Pietro Salini, amministratore delegato di We Build, a margine del concerto. Una storia che ora può continuare.

23 aprile 2024

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