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Martedì 23 Aprile 2024 14:04

13 arrestati per le violenze su minori in carcere al Beccaria



Save the Children: «Serve una giustizia "amica"». Antigone: «Si sta rompendo il muro di omertà. Le indagini facciano chiarezza». 532 i ragazzi reclusi nei 17 istituti d'Italia

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«Una vicenda terribile. Occorre fare al più presto piena chiarezza». Giorgia D’Errico, direttrice Affari pubblici e relazioni istituzionali di Save the Children, interviene sulla vicenda delle violenze subite da alcuni minori detenuti nel carcere minorile Cesare Beccaria, a Milano, per le quali sono stati arrestati 13 agenti penitenziari. «Ragazzi e ragazze che hanno commesso un reato non possono subire violenza e punizioni fisiche, fino alla tortura, secondo quanto emerso – aggiunge -. Gli adolescenti che entrano in contatto con la giustizia provano paura, ansia, insicurezza, rabbia e la risposta non può essere rappresentata da vessazioni e atti di violenza fisica e psicologica, ma deve essere informata da sensibilità, trasparenza, ascolto, umanità, tutela, aiuto. In sintesi, una giustizia “amica” dei minori». Minori che nei 17 istituti penali dedicati in tutta Italia sono sempre di più. Alla fine di febbraio 2024, ricordano da Save the Children, erano complessivamente 532 i giovani reclusi. «Una cifra che sta rapidamente crescendo: solo due mesi prima, alla fine del 2023, erano 496».

Parla di «buona notizia» Susanna Marietti, coordinatrice nazionale e responsabile dell’osservatorio minori di Antigone, esprimendo l’auspicio che «le indagini facciano chiarezza su quanto sarebbe accaduto». In ogni caso, spiega, «è una buona notizia, nonché uno dei lasciti positivi della legge che punisce la tortura, che sta rompendo anche il muro di omertà che spesso si registrava, che il caso sia emerso anche con il contributo diretto dell’amministrazione penitenziaria».

Come Antigone, ricorda Marietti, «da tempo denunciamo tensioni e malfunzionamenti nell’ambito delle carceri minorili, così come avevamo avuto modo di raccontare approfonditamente nel recente rapporto “Prospettive minori”, presentato lo scorso mese di febbraio.  La presa in carico dei ragazzi è sempre più disciplinare e farmacologizzata, con un utilizzo smodato di psicofarmaci, soprattutto per i minori stranieri non accompagnati che vengono spostati come fossero pacchi da un istituto a un altro a seconda delle esigenze, con una modalità che contribuisce a creare e aumentare le tensioni».

In particolare, Antigone aveva denunciato «il clima interno teso di quel carcere in particolare, il sovraffollamento, i lavoro di ristrutturazione che durano da anni e limitano gli spazi per le attività, la carenza di personale educativo e direttori cambiati ripetutamente nel corso di pochi anni». La risposta «a questa indagine, la prima che riguarda le carceri minorili, è di tornare a ripercorrere il modello educativo e socializzante che era stato impostato negli ultimi trent’anni», conclude Marietti.

23 aprile 2024

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