Mercoledì 24 Marzo 2021 15:03
Cantieri San Paolo: Roma laboratorio a cielo aperto di street art e arte urbana
Un muro che racconta la storia del cinema italiano, due campi da basket che si trasformano in opere d’arte permanenti,
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Un progetto che ‘invade’, con colori e creatività, spazi di fruizione quotidiana, tra scuola e campi sportivi, sfidando in modo ludico il cammino che collega un’area della periferia romana caratterizzata da comunità diverse, culture permeabili, forme di socialità articolate e complesse.
È Cantieri San Paolo, laboratorio a cielo aperto di street art e arte urbana, di dialogo, partecipazione e integrazione.
Snodandosi in una dorsale cittadina dove si incontrano forme di socialità diverse, dagli studenti, alle famiglie, dai migranti di prima, seconda e terza generazione, alle antiche famiglie romane, Cantieri San Paolo tesse insieme trame differenti e differenti anime artistiche per trasformare il patchwork scomposto della periferia romana in un tessuto urbano multicolore e multiforme, ma armonico e condiviso. Partendo dallo Sport, per arrivare alle Scuole.
Tiber Courtyards di Greg Jager è un progetto site specific ideato su 2 campi da basket a Valco San Paolo (via della Vasca Navale e Oratorio di San Murialdo) e vede la realizzazione di due nuove opere d’arte pubblica vicino le sponde del Tevere, creando un’inedita relazione con il territorio in cui arte e sport si uniscono per favorire l’aggregazione in un contesto disseminato di storia, dall’antichità allo sviluppo industriale di inizio ‘900. Le linee di Tiber Courtyards, incisivi segni grafici che delineano rinnovate dinamiche spaziali e culturali del quartiere, si ispirano all’identità storica e naturalistica del Tevere: simbolo di ricchezza e la vitalità di Roma. Simbolo del mito originario ma anche una metafora dello scorrere del tempo e dei popoli che con il loro susseguirsi hanno creato una feconda sedimentazione di arte e cultura, su cui poggia la contemporaneità. Segni geometrici astratti, un tema costante della rigorosa ricerca di Greg Jager, si integrano tra di loro creando delle strutture complesse che indagano prospettive e architetture fluviali. La palette colori richiama elementi organici e naturali riconducibili al fiume misti a colori più accesi che sottolineano la contemporaneità.
Tiber Courtyards di Greg Jager si propone come modalità differente di fare arte pubblica in un territorio marginale che richiede una nuova attenzione da parte della collettività. Le tre opere nascono per essere vissute attraverso il gioco, incentivando quindi l’integrazione e il rispetto delle differenze, favorendo nuovi modelli di fruizione artistica e di stimolazione visiva, inserendo anche canestri e panchine nel concept stesso del progetto artistico.
Cantieri San Paolo conferma la mission di Dominio Pubblico, la Città degli Under 25: coinvolgere le nuove generazioni spesso mantenute distanti dalle progettualità cittadine e portarle al centro dello storytelling urbano, attraverso stimoli di cittadinanza attiva e aggregazione giovanile.
Gli artisti
Greg Jager (37 anni) è un artista contemporaneo con base a Roma. Noto per la sua estetica astratta, ha iniziato a praticare arte negli spazi pubblici dopo la formazione come graphic designer. Ha evoluto la sua ricerca in un universo geometrico che lo ha portato a confrontarsi con diversi linguaggi, sia nello spazio pubblico che in quello privato. Il dialogo tra arte, antropologia e architettura è il tema principale della sua indagine. Collabora a livello internazionale con istituzioni culturali, musei e gallerie tra cui MacRo, Azienda Speciale Palaexpo, Regione Lazio, Università Federico II di Napoli, Inward, Contemporary Cluster, B-Murals – Centro d’arte urbana di Barcellona, Istituto Italiano di Cultura di Barcellona e Atene, Comune di Collegno (TO) e Walk The Line di Genova.
Paolo Colasanti (GOJO). Organizzatore e artista in molti eventi, tra cui: WRITE4GOLD, ROMA HIPHOP PARADE, BATTLE OF THE YEAR. Dal 2007 collabora con il Comune di Roma per il progetto URBAN ACT, volto a trovare muri da far disegnare liberamente ai cittadini. Sempre nel 2007 è stato organizzatore e promotore del progetto ROMA MAGISTRA ARTIS per l’insegnamento dell’educazione civica con progetti di pittura murale collettiva nelle scuole. Tra il 2012 e il 2013 ha realizzato le scenografie per il Teatro Nazionale di Roma, il San Carlo di Napoli e la Fenice di Venezia, lavorando con registi del calibro di Gabriele Lavia. Dal 2018 inizia la sua collaborazione con Dominio Pubblico per lo sviluppo del progetto MILLENNIALS A®T WORK – MA®T di cui è stato curatore.
Elia Novecento (1989): artista romano nel 2004 si iscrive al Liceo Artistico Statale Ripetta di Roma. Insieme a Leonardo Crudi fonda il Collettivo 900 con l’intento di comunicare con la città attraverso poster lasciati in balia del quotidiano e dell’interpretazione libera di chi li osserva. Parallelamente ai graffiti e ai poster, produce tele di grande formato ispirate al linguaggio dei popist romani degli anni Sessanta. Leonardo Crudi (1988): Nel 2015, si dedica allo studio del cinema d’avanguardia sovietico e successivamente, si rivolge alle avanguardie pittoriche e fotografiche del Suprematismo, Costruttivismo e Futurismo russo veicolando contenuti etici e politici.