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Domenica 12 Settembre 2021 22:09

Perché si è arrivati a chiudere tre stazioni sulla Roma-Lido




La chiusura delle tre stazioni terminali della Roma-Lido, Stella Polare, Castel Fusano e Colombo, ha messo in ginocchio il litorale di Ostia ed i suoi abitanti. 

E sebbene l’ATAC abbia annunciato l’attivazione di una navetta sostitutiva, la RL4, con una frequenza di un bus ogni 5 minuti, sarà impossibile evitare i disagi del trasporto su una ferrovia malmessa: anche con la limitazione a Lido Centro, disponendo di 5 treni funzionanti si potrà garantire al più una frequenza di 15 minuti.

Pensando che fino al 2013 la Roma-Lido riusciva a garantire il doppio dei treni, con passaggi ogni 7 minuti, come si è arrivati a questa caporetto su ferro?

La mancanza dei treni

Il tema fondamentale sulla Roma-Lido da 15 anni a questa parte è la mancanza di treni: anche se l’infrastruttura è vetusta, infatti, il sistema di segnalamento attuale è in grado di garantire una frequenza potenziale fino a 3 minuti, mentre i treni attualmente in servizio ammontano a 12 unità, di cui 7 CAF e 5 MA200. 

Questi ultimi sono convogli che hanno sempre dato problemi, al punto da essere esclusi dal servizio delle metro A e B, ma sui quali la Regione Lazio ha investito a fine agosto 13,5 milioni di euro per la manutenzione straordinaria. 

Anche se difettosi, i treni sono pur sempre treni e sulla Roma-Lido c’è una fame assoluta: per tornare ai livelli del 2013 ne servirebbero 16 perfettamente funzionanti, ma con quelli a disposizione oggi sarà difficile mantenere i 15 minuti sulla tratta limitata a Lido Centro.

La gara dei nuovi treni

Il 5 marzo 2018 è partita la gara della Regione Lazio per l’acquisto dei 38 treni, di cui 18 per la Roma-Viterbo e 20 per la Roma-Lido. 

La formula scelta è stata quella dell’accordo quadro, ossia dell’attuazione del contratto per lotti funzionali: la prima tranche effettivamente attivata prevede l’acquisto di solo 5 dei 20 treni previsti. 

Nel secondo semestre del 2020, a seguito dei rimandi e delle lamentele delle ditte partecipanti alla gara, la Regione ha stornato l’obbligo di fornitura dell’ATP. Tale dispositivo sarà fondamentale assicurare per la marcia dei treni non appena termineranno i lavori in corso sul sistema di comunicazione terra-treno: risulta inspiegabile perciò perché la Regione stia facendo dei lavori di upgrade dell’infrastruttura, richiedendo al contempo il downgrade dei futuri convogli. 

Anche per questa ragione è impossibile prevedere quando il primo dei nuovi treni verrà immesso in servizio.

Non è tutta colpa dell’ATAC

Occorre sottolineare che ATAC non detiene la proprietà della Roma-Lido, che è un bene della Regione Lazio “concessogli” dallo Stato, da qui il nome di ferrovia concessa. Volendo tracciare un parallelismo col mondo immobiliare, ATAC è un inquilino che abita “in affitto” la Roma-Lido. 

Così come non è plausibile richiedere dei lavori di ristrutturazione all’affittuario di casa, risulta piuttosto singolare che l’assessore regionale ai trasporti Mauro Alessandri accusi che “le scelte di gestione del servizio fino al 31 dicembre di questo anno sono responsabilità di Atac”. 

Se c’è un tema di manutenzione ordinaria è normale che l’ATAC se ne occupi, ma la Roma-Lido non dispone da anni dei treni necessari per organizzare con anticipo i cicli di manutenzione senza ripercussioni sul servizio.

Secondo Alessandri “tutte queste inadempienze sono state puntualmente eccepite dalla Regione, perché oltre ad essere indignati non permetteremo che i soldi dei contribuenti vengano investiti in servizi pubblici che per responsabilità di altri non si realizzano”. 

Una netta presa di posizione contro l’azienda, che se da una parte è vista come causa di tutti i mali, dall’altra parte sta per essere letteralmente “comprata” dalla Regione. 

Cotral infatti non ha i mezzi ed il personale necessario per gestire un servizio ferroviario e bisognerà ricorrere ancora una volta al personale della municipalizzata capitolina. 

“Chi disprezza, compra!”, dice il vecchio adagio e finché la Regione non avrà le idee ben chiare su cosa fare della Roma-Lido sarà impossibile immaginare un futuro migliore. 

da Repubblica





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