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Lunedì 13 Settembre 2021 07:09

Environments

da 24/09/21 a 15/10/21

Spaziomensa

Environments è pensata come una grande installazione in cui due ambienti diversi vengono evocati nel loro rapporto con l’essere umano: quello urbano del secondo dopoguerra, vissuto ed espresso da Salvatore Meo (Filadelfia 1914 – Roma 2004), e quello naturale e archeologico centrale nel lavoro di Andrea Polichetti, (Roma 1989).

In occasione della mostra vengono rivelati frammenti della produzione di Meo raramente visti dal pubblico: sculture e lavori a parete realizzati con la tecnica dell’assemblage, selezionati da Andrea Polichetti all’interno della collezione Fondazione Salvatore Meo, grazie al sostegno della presidente Mary Angela Schroth. Polichetti esibirà invece un corpo di nuovi lavori, prodotti durante la residenza estiva presso Agricola Due Leoni, tra cui: litografie realizzate con il sostegno della Litografia Bulla, un neon realizzato con il contributo di Neon Lauro e diverse serie di sculture in ferro battuto, alcune delle quali si attivano ospitando l’opera di un altro artista, in questo caso le sculture di Salvatore Meo.

Il confronto con la ricerca di Salvatore Meo nasce dalla volontà di Polichetti di rendere omaggio a un artista del passato che, pur avendo lavorato ai margini del sistema dell’arte, ha influenzato silenziosamente le avanguardie del secondo Novecento. Al centro di questo dialogo ideale ci sono la Roma contemporanea e quella degli anni ‘50 e ‘60, entrambe permeate da una vasta presenza di artisti e da una pluralità di linguaggi in costante e reciproco dialogo.

Attraverso questa mostra intergenerazionale, SPAZIOMENSA vuole collocare il recente fermento degli spazi indipendenti romani all’interno di una più ampia tradizione storico-artistica, ricercando elementi di continuità fra le sperimentazioni coeve e quelle condotte nel contesto delle neo-avanguardie.

Salvatore Meo nacque a Filadelfia nel 1914 da genitori italiani. Studiò alla Pennsylvania Museum School of Industrial Art. Dopo il servizio militare, svolto durante la Seconda Guerra Mondiale nel sud del Pacifico, proseguì gli studi presso la Tyler School of Art e la Barnes Foundation. Lavorò nell’atelier di Stanley Hayter ed ebbe rapporti con il Philadelphia Print Club. Nel 1949 all’età di 35 anni grazie alla Fondazione Tiffany poté studiare in Italia e dal 1951 si trasferì stabilmente a Roma iniziando a esporre con una personale alla galleria Chiurazzi. Durante il periodo del Gruppo Origine, la rivista Arti Visive introdusse una nuova generazione di artisti quali Alberto Burri, Piero Dorazio, Enrico Prampolini e Achille Perilli. Meo, redattore di Arti Visive per gli Stati Uniti, promosse i suoi colleghi italiani a Filadelfia e New York dove aveva un secondo studio. Il suo lavoro venne particolarmente apprezzato da Emilio Villa che lo cita nella pubblicazione Attributi dell’arte odierna (1970). Nel 2004, in seguito alla sua morte è stata creata la Fondazione Salvatore Meo per conservare e promuovere la sua eredità artistica. Il suo studio, situato accanto alla Fontana di Trevi a Roma, è stato conservato nella relativa condizione originale e contiene centinaia di lavori realizzati in un periodo di oltre cinquanta anni.

Andrea Polichetti è nato nel 1989 a Roma, dove vive e lavora. La sua ricerca si articola in disegni, cianotipie, sculture, neon e stampe che funzionano come input/dispositivi all’interno di installazioni site-specific. Una stratificazione di lavori in cui indaga il lato più intimo dell’essere, la sua relazione con la società e la natura. Le sue ultime mostre personali sono: Gloria y Amigos, The National Exemplar Gallery (Roma-New York, 2018), e A guy and a lady pumped up, Transformer (Washington DC, 2017).Ha preso parte a varie mostre collettive, tra cui: The Club, American Academy in Rome (Roma, 2016), e Artists in Residence, Villa Firenze, Ambasciata italiana presso gli Stati Uniti (Washington DC, 2017). Ha lavorato attivamente alla creazione di mostre indipendenti, come 89/2012, alla gestione del temporary space Da Franco (all’interno di una barberia nel centro di Roma), e di un progetto editoriale di fanzines. Nel 2020 fonda SPAZIOMENSA continuando la sua attività di promotore ed art organiser.

La mostra è accompagnata da un testo critico di Vasco Forconi

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