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Martedì 14 Settembre 2021 06:09

San Camillo: alla ricerca del nuovo (misterioso) accesso ai parcheggi

La nuova viabilità non è corredata da segnali e entrare nell'ospedale con l'auto è come fare una caccia al tesoro. Intanto la pubblicità abusiva sembra diminuire

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Nuova puntata della saga sui parcheggi del San Camillo. Dopo la denuncia di diarioromano molte cose sono cambiate ma il nostro inviato non si arrende e prosegue nei suoi sopralluoghi. E le soprese non mancano. 



Come promesso ai nostri lettori siamo tornati al San Camillo per controllare se la Direzione Generale stia proseguendo nella sua impegno per riprendere il pieno controllo della gestione della struttura sanitaria ed eliminare ogni forma di illegalità.

Visti i provvedimenti adottati a seguito
della denuncia di diarioromano
, il nostro sopralluogo era animato da spirito costruttivo. Ma la speranza è durata poco soprattutto quando abbiamo constatato la nuova organizzazione della viabilità interna.

L’ingresso visitatori sulla Circonvallazione Gianicolense è stato trasformato in uscita: due cartelli di divieto di accesso sono comparsi improvvisamente davanti a quello che sino a qualche giorno fa era un varco bidirezionale.



 

Nella migliore tradizione del S. Camillo, non è stato ovviamente affisso alcun avviso che indicasse la nuova entrata. Ci siamo così messi alla ricerca e, dopo ben due giri del quadrilatero di strade che circonda il complesso ospedaliero, abbiamo chiesto alle guardie giurate in servizio a via Ramazzini.

E il mistero si è infittito ulteriormente: secondo la guardia per trovare l’entrata, è necessario prendere a riferimento un benzinaio della IP CHE SI TROVA SULLA VIA PORTUENSE. Ma attenzione: per accedere al San Camillo bisogna imboccare la salita “San Carlo” stretta e resa quasi invisibile dal distributore, quindi né prima né dopo l’intera struttura ma tra l’autolavaggio e le pompe di carburante!!





 

La cosa assurda è che questa salita San Carlo è praticamente invisibile provenendo da via Majorana dopo aver svoltato a destra sulla Portuense, di fatto non è segnalata se non da un cartello stradale standard che indica la generica presenza di un ospedale e non da un cartello di dimensioni adeguate (come quelli pubblicitari che a Roma abbondano in quantità e dimensioni).

Una volta entrati si devono percorrere centinaia di metri senza che vi sia alcuna segnalazione del fatto che ci si trovi all’interno dell’ospedale San Camillo fino a che non si giunge all’altezza della precedente entrata dove è presente una guardia giurata che rileva la temperatura dei visitatori.

Una gestione degli accessi così sconsiderata crea un enorme disagio ai visitatori ma evidentemente del confort degli utenti non si interessa nessuno. Eppure basterebbe poco, sarebbe sufficiente apporre una cartellonistica adeguata.

Ovviamente i parcheggiatori abusivi sulla Circonvallazione Gianicolense ringraziano visto che così possono continuare (peraltro indisturbati e su questo, come abbiamo promesso nei precedenti articoli di questa saga, promettiamo di ritornare perché la polizia stradale è un compito di cui qualche Corpo dello Stato prima o poi dovrà essere incaricato in questa città) i loro lucrosi affari offrendo, quando i parcheggi regolari sono al completo, i posti ricavati sul marciapiede antistante l’uscita (ex entrata) del San Camillo e costringendo i pedoni a camminare su una strada di scorrimento.

Una volta vinta la caccia al tesoro dell’ingresso, siamo tornati al celebre parcheggio visitatori che continua ad essere vuoto nonostante l’elevato numero di pazienti ricoverato. Ma non c’è da aspettarsi altro data la scarsa segnalazione!

Il terzo piano (secondo interrato) era completamente vuoto mentre al primo piano (quello scoperto) erano parcheggiate non più di dieci vetture.

Ma è al secondo piano, quello dove sono ricoverati i due mezzi antincendio, che ci sono delle novità.

L’Azienda ospedaliera, intanto, ha apposto sulla Citroen AX GTI e sulla Fiat 500 azzurra gli avvisi che aveva lasciato anche sulle altre vetture abusivamente parcheggiate e cioè che il parcheggio non è autorizzato e che si occuperanno della rimozione se non provvederà il proprietario. Chissà quando arriverà questa rimozione dato che gli avvisi sono lì da almeno dieci giorni.




 

Tra l’altro in questa occasione erano presenti altre due auto d’epoca: la prima è una novità, una Autobianchi Y10 bianca serie limitata “Fila”  e l’altra è una Fiat Barchetta argento metallizzato che era parcheggiata anche in precedenza ma che ci era sfuggita data l’abbondanza di vetture più antiche.
Dunque il nostro anonimo collezionista ha cambiato marchio? Dalla Citroen è passato alla Fiat? O ci troviamo di fronte ad almeno due diversi cultori dell’automobilismo d’epoca?





A questa domanda dovrebbero rispondere i giornalisti del Messaggero che
si erano occupati della vicenda senza citare diarioromano
come fonte della notizia: avrebbero intervistato tale Giulio C. che risultava proprietario però solo di due auto su dieci.

Segnaliamo che solo su una delle due Fiat d’epoca presenti nell’attiguo parcheggio dei dipendenti è stato esposto il contrassegno dei dipendenti dell’ospedale.

Infine il capitolo della pubblicità abusiva di una impresa di ambulanze private i cui bigliettini vengono sparsi in ogni struttura del padiglione Piastra. La presenza sembra leggermente meno invasiva, segno che sono stati rimossi (quantomeno in parte), ma resta facile trovarli su finestre, termosifoni ecc… Tra l’altro è stata installata una struttura per la pubblicità nell’androne del padiglione, proprio vicino alla postazione della vigilanza, e i bigliettini erano stati lasciati anche su di essa.





 



Stavolta l’appello lo rivolgiamo agli studenti di scienze infermieristiche e ai dipendenti di ogni ordine e grado del San Camillo: ma non vi sentite umiliati nello studiare e lavorare in una struttura nella quale vengono così impunemente violati gli spazi comuni riducendoli ad una pattumiera? Ma perché non dimostrate un po’ di amor proprio e, senza arrivare a denunciare chi sparge questi biglietti, almeno vi impegnate a rimuoverli?!? Facendosi pubblicità in maniera illegale, quell’azienda non compra gli spazi pubblicitari autorizzati dell’ospedale e ne riduce gli introiti.

La Direzione Generale avrà le sue responsabilità ma certamente il decoro dell’ospedale è affidato anche a chi ci lavora e lo frequenta quotidianamente.

Ultima precisazione: l’intera viabilità interna dell’ospedale è videosorvegliata da numerosissime telecamere. Facciamo che le riprese verranno usate per la sicurezza dei visitatori e per fungere da deterrente per tutti i presenti e futuri “Giulio C.” che volessero utilizzare un bene pubblico come fosse il garage di casa propria?

Le precedenti puntate dell’inchiesta

Il parcheggio del S. Camillo liberato dalle auto d’epoca, ma resta molto da fare – Diarioromano

L’uso privato del parcheggio pubblico del S. Camillo – Diarioromano

 

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