Giovedì 16 Settembre 2021 12:09
Compleanno
da 28/09/21 a 02/10/21
Teatro India - Teatro di Roma
Compleanno
interpretazione, testo e regia di Enzo Moscato
Insieme ad Annibale Ruccello, Enzo Moscato è tra i capofila della nuova drammaturgia napoletana, nell’ambito di quella generazione che segue Eduardo De Filippo. E proprio alla memoria di Annibale Ruccello, scomparso nel 1986 a soli trent’anni, è dedicato Compleanno, testo scritto pochi mesi dopo il tragico incidente del drammaturgo napoletano e messo in scena per la prima volta nel 1992.
Tra gli spettacoli più intensi e rappresentati nell’ambito del repertorio di Enzo Moscato, Compleanno è un festeggiamento “in assenza” che avviene in una Napoli - Babilonia in cui le lingue si mescolano, così come i temi e i riferimenti culturali. I festoni, un tavolo-altare imbandito, la torta e le candeline, le cinque rose, gli ori, una poltrona vuota: una festa kitsch in cui assenza e delirio si intrecciano e si confondono tra loro, entrambe dimensioni fantasmatiche in cui parole, suoni, visioni, gesti sgorgano per colmare il vuoto, la vacuità dell’esistenza. O del teatro. Una specie di esercizio quotidiano del dolore, del controllo e di elaborazione della pulsione di morte, senza assumerne, però le condotte autodistruttive, ma sorridendone, talvolta godendone come una festa, un ciclico ricorrere di affinità elettive, di sconvolti, teneri ricordi.
interpretazione, testo e regia di Enzo Moscato
Insieme ad Annibale Ruccello, Enzo Moscato è tra i capofila della nuova drammaturgia napoletana, nell’ambito di quella generazione che segue Eduardo De Filippo. E proprio alla memoria di Annibale Ruccello, scomparso nel 1986 a soli trent’anni, è dedicato Compleanno, testo scritto pochi mesi dopo il tragico incidente del drammaturgo napoletano e messo in scena per la prima volta nel 1992.
Tra gli spettacoli più intensi e rappresentati nell’ambito del repertorio di Enzo Moscato, Compleanno è un festeggiamento “in assenza” che avviene in una Napoli - Babilonia in cui le lingue si mescolano, così come i temi e i riferimenti culturali. I festoni, un tavolo-altare imbandito, la torta e le candeline, le cinque rose, gli ori, una poltrona vuota: una festa kitsch in cui assenza e delirio si intrecciano e si confondono tra loro, entrambe dimensioni fantasmatiche in cui parole, suoni, visioni, gesti sgorgano per colmare il vuoto, la vacuità dell’esistenza. O del teatro. Una specie di esercizio quotidiano del dolore, del controllo e di elaborazione della pulsione di morte, senza assumerne, però le condotte autodistruttive, ma sorridendone, talvolta godendone come una festa, un ciclico ricorrere di affinità elettive, di sconvolti, teneri ricordi.
ante-Compleanno Giuseppe Affinito
scena e costumi Tata Barbalato
voce su chitarra Salvio Moscato
produzione Compagnia Enzo Moscato/ Casa del Contemporaneo
organizzazione Claudio Affinito
scena e costumi Tata Barbalato
voce su chitarra Salvio Moscato
produzione Compagnia Enzo Moscato/ Casa del Contemporaneo
organizzazione Claudio Affinito
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