“Credo fermamente che sia giusto dire le cose così come sono: bisogna dire che a Roma è impossibile risolvere il problema dei rifiuti senza un termovalorizzatore dedicato; bisogna dire che Ama non sta più in piedi e deve essere inglobata da Acea”. Lo ha detto il candidato sindaco Carlo Calenda in un incontro a Confapi…

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“Credo fermamente che sia giusto dire le cose così come sono: bisogna dire che a Roma è impossibile risolvere il problema dei rifiuti senza un termovalorizzatore dedicato; bisogna dire che Ama non sta più in piedi e deve essere inglobata da Acea”. Lo ha detto il candidato sindaco Carlo in un incontro a Confapi Roma e Lazio, presieduta da Massimo Tabacchiera, nell’ambito degli incontri pre elettorali che l’Associazione ha organizzato per confrontarsi sui grandi temi della città. “A Carlo Calenda va riconosciuto il merito di essere partito per primo. Una scelta coraggiosa quella di candidarsi da solo con la sua lista civica, a governare una città così difficile e incattivita. Assumere una posizione critica nei confronti di chi rappresenta il ‘modello Roma’ è segnale di forza e indipendenza”, ha dichiarato Massimo Tabacchiera aprendo l’incontro presso la sede della D.B Ingegneria dell’immagine di Acilia-Dragona, organizzato in collaborazione con il Consorzio Industriale Acilia Dragona.

Il candidato sindaco Carlo Calenda ha spiegato: “Fuggire dalla sfida di Roma è una cosa che non succede in nessun Paese europeo, dove c’è la gara ad essere sindaco della capitale: la capitale non è dei romani ma degli italiani. Il mio programma, scritto insieme a 500 professionisti, mi metterebbe in condizione, qualora diventassi sindaco, di cominciare a lavorare il giorno dopo: abbiamo i numeri, quanto costa, quanto tempo ci vuole, come si fa”. Sul tema del decoro urbano, Calenda ha lanciato una proposta: “Ripristinare una figura chiave, come lo spazzino di quartiere. A questo proposito, perché non occupare 5mila persone che percepiscono il reddito di cittadinanza affidandogli il lavoro di spazzino e integrando loro lo stipendio?”. “Ostia ha la vocazione e le potenzialità per diventare un comune autonomo marittimo”, ha concluso.

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