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Sabato 25 Settembre 2021 18:09

L’Agenda del Parco 2021: 16-30 settembre. La Via Prenestina nell’Età moderna: la campagna meta di feste e caccia

15. Per tutto l’800, fino ai primi decenni del ’900 la campagna entrava in maniera significativa fin dentro l’abitato urbano. 
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15. Per tutto l’800, fino ai primi decenni del ’900 la campagna entrava in maniera significativa fin dentro l’abitato urbano. Le grandi arterie di comunicazione, e la Prenestina era una delle più trafficate, attraversavano estesi appezzamenti di terreno, con greggi che pascolavano tra i resti di torri medievali (magari costruite sopra precedenti strutture romane) e casali risalenti anche al ‘500.

Lungo queste strade, caratteristiche erano le stazioni di posta e del demanio, luoghi che segnavano il confine tra un fuori campestre e un dentro urbano.

La torre di Tor Tre Teste era uno di questi luoghi, ed era il punto di ritrovo per l’attività tipicamente nobiliare della caccia alla volpe, portata in Italia nel 1836 da Lord George Stanhope, conte di Chesterfield.

Una foto degli inizi del ’900 ritrae Gabriele D’Annunzio, fiero sul suo cavallo, attorniato da signore velate e distinti gentiluomini pronti a correre per la campagna romana alla ricerca di un tesoro che, per emulare la nobiltà inglese, veniva chiamato volpe ma che, sovente, era un domestico che non doveva farsi trovare (nell’immagine una di queste battute di caccia dipinta da Carel Max Quaedvlieg; Valenburg 1823-Roma 1874).

Dagli inizi alla fine dell’800 gli artisti della “Società di Ponte Mollo” organizzavano nella campagna attorno alle cave di Tor Cervara la Festa di Primavera. Si radunavano in costume decemvirale a Santa Maria Maggiore e raggiungevano in corteo Tor Cervara, dove organizzavano stravaganti gare.


Mosaico dei Gladiatori (particolare)

Tutta l’area, dalla Prenestina alla Casilina, fin quasi alla Tuscolana, apparteneva alla famiglia dei Borghese e molte sono le scoperte realizzate in questo territorio, oggi custodite nei musei più prestigiosi del mondo. Il famoso mosaico della lotta gladiatoria (datato al 360 d.C.), esposto nella prima sala della galleria Borghese, fu ritrovato nel 1834 in occasione di lavori nella Tenuta Pantano-Borghese, sulla via Casilina.

 



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