Martedì 11 Gennaio 2022 18:01
Errare è umano, persistere è diabolico
Eugenio Patanè, assessore del Pd alla mobilità nella giunta Gualtieri, dimostra un accanimento insolito contro il Parco degli Acquedotti e
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Ma allora perché Patanè insiste? Il quadruplicamento, dicono i suoi sostenitori, dovrebbe servire a rendere più scorrevole il traffico dei treni passeggeri e pronubo al potenziamento in questo senso delle due linee ferroviarie con nuove fermate urbane. Scorrevolezza che ora manca per il transito sugli stessi binari anche dei treni merci. Ma per evitare tale inconveniente, tra l’altro pericoloso per gli abitanti di Ciampino e dei quartieri di Roma (Ina-Case, Quadraro, Torpignattara) visti i materiali trasportati dai treni, non sarebbe più utile non sprecare soldi e impiegarli nella realizzazione della Linea ferroviaria di gronda merci, 23 km. da Ponte Galeria a Campoleone (Roma-Pisa e Roma-Napoli via Formia)? Tale infrastruttura, infatti, assicurerebbe il transito merci nord-sud e viceversa, disincagliando l’intero anello ferroviario di Roma che così potrebbe essere totalmente dedicato al potenziamento delle otto linee ferroviarie con le loro decine di fermate e stazioni urbane. Una maglia che penetra la Capitale da tutte le direzioni, oltre, naturalmente, l’anello medesimo una volta chiusi i 4 km. mancanti.
Il “Piano regionale della mobilità”, chiamato un po’ pomposamente “Il Piano dei cittadini” del dicembre 2020, dice a pag. 5 “La realizzazione della Gronda Merci sarà cruciale per il traffico merci dal nord al sud dell’Italia e permetterà di decongestionare l’area romana”. Patanè, che prima di diventare assessore a Roma è stato Presidente della commissione regionale trasporti, ne dovrebbe essere a conoscenza. Il termine “cruciale” è impegnativo e non certo casuale.
Altrimenti le parole ambientalismo, transizione ecologica, valorizzazione dei beni archeologici e paesaggistici ecc., risulteranno ancora una volta, per citare Pavese, “parole stanche e vane come i costumi smessi delle feste di ieri”.