Giovedì 13 Gennaio 2022 13:01
L'anello forte
da 22/02/22 a 27/02/22
Teatro Sala Umberto
Laura Curino e Lucia Vasini
in
L'anello forte
in
L'anello forte
dall’omonimo testo di Nuto Revelli
musiche originali Paolo Perna
scene e costumi Beatrice Scarpato
musiche originali Paolo Perna
scene e costumi Beatrice Scarpato
Produzione di Il contato del Canavese/Teatro Giacosa di Ivrea – Teatro stabile di Torino
drammaturgia, regia spettacolo e video ANNA DI FRANCISCA
Nel centenario della nascita di Nuto Revelli un omaggio alle indimenticabili donne di cui l’autore ha raccolto le testimonianze.
In prima persona le voci di donne che sono state l’anello forte della nostra società.
Ruvide, ironiche, taglienti, esse si raccontano senza mai indulgere a compatirsi, anzi, cercano sempre l’aspetto divertente e paradossale delle loro vicende.
La tenerezza viene mascherata con pudore e quando emerge commuove. La gioia, quando c’è, è assoluta. Nasce dalla fatica estrema e dalla necessità di combatterla con un’allegria esilarante.
In prima persona le voci di donne che sono state l’anello forte della nostra società.
Ruvide, ironiche, taglienti, esse si raccontano senza mai indulgere a compatirsi, anzi, cercano sempre l’aspetto divertente e paradossale delle loro vicende.
La tenerezza viene mascherata con pudore e quando emerge commuove. La gioia, quando c’è, è assoluta. Nasce dalla fatica estrema e dalla necessità di combatterla con un’allegria esilarante.
Dopo ore e ore di fabbrica non si rinuncia alla balera. Stremate dal lavoro, si canta. Alcune sono donne che si adeguano per forza alle ingiustizie della loro condizione, ma non stanno zitte e le denunciano ad alta voce. Altre si ribellano e scelgono la libertà anche se significa scandalo.
L'anello, interpretato qui come segno di femminilità assoluta, lega la memoria di quelle che hanno lavorato nelle campagne e poi affrontato la rivoluzione dell’industria, muovendosi tra il desiderio di autonomia e libertà, gli impedimenti culturali e famigliari e il desiderio di garantire futuro a se stesse e ai loro figli. Storie struggenti e buffe, storie di soprusi ed emancipazione, raccolte in un Piemonte che irreversibilmente sta cambiando.
Il programma potrebbe subire variazioni
L'anello, interpretato qui come segno di femminilità assoluta, lega la memoria di quelle che hanno lavorato nelle campagne e poi affrontato la rivoluzione dell’industria, muovendosi tra il desiderio di autonomia e libertà, gli impedimenti culturali e famigliari e il desiderio di garantire futuro a se stesse e ai loro figli. Storie struggenti e buffe, storie di soprusi ed emancipazione, raccolte in un Piemonte che irreversibilmente sta cambiando.
Il programma potrebbe subire variazioni
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