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Venerdì 14 Gennaio 2022 13:01

«Grazie, uomo di speranza»



«Grazie uomo di speranza per tutti, il compagno di classe che tutti avremmo desiderato perché ci avrebbe sicuramente aiutato». Con queste parole il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha salutato David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo morto l’11 gennaio scorso a 65 anni e suo compagno di scuola al liceo classico Virgilio di […]

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«Grazie uomo di speranza per tutti, il compagno di classe che tutti avremmo desiderato perché ci avrebbe sicuramente aiutato». Con queste parole il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, ha salutato David Sassoli, il presidente del Parlamento europeo morto l’11 gennaio scorso a 65 anni e suo compagno di scuola al liceo classico Virgilio di Roma. Le esequie di Sassoli si sono svolte questa mattina, 14 gennaio, nella basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri alla presenza delle più alte cariche dello Stato, tra i quali il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il presidente del Consiglio Mario Draghi. Presenti anche i vertici delle istituzioni europee: la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e il presidente del Consiglio Charles Michel.

Il feretro, avvolto nella bandiera dell’Unione europea, alle 11.45 ha lasciato la sala della Protomoteca del Campidoglio, dove ieri è stata allestita la camera ardente e dove numerose persone, esponenti di tutte le coalizioni politiche, giornalisti e cittadini comuni, hanno reso omaggio al presidente dell’europarlamento e si sono unite al dolore della moglie Alessandra Vittorini e dei figli, Livia e Giulio. Alle 12 ha raggiunto la basilica in piazza della Repubblica. All’arrivo del carro funebre il picchetto d’onore ha reso omaggio alla salma sulle note del Silenzio. Lungo il percorso dal Campidoglio alla basilica tanti cittadini si sono fermati e hanno applaudito al passaggio del feretro.

Nella sua omelia il cardinale Zuppi ha evidenziato che si fatica a comprendere la fine «inaspettata segnata dall’evidente ingiustizia che strappa un uomo nel pieno del suo vigore e attività». Ha sottolineato la fede del compagno di scuola, ancor più evidente durante la malattia che «ha accolto con dignità senza farla pesare, spendendosi fino alla fine, invitando tutti a guardare lontano, vivendo con la forza dei suoi ideali e dell’amore». La sua peculiarità era la difesa dei diritti dei più deboli e per questo il presidente dell’europarlamento era sia «un uomo di parte sia un uomo di tutti perché la sua parte era quella della persona – le parole del cardinale Zuppi -. Per lui la politica era e doveva essere per il bene comune e la democrazia inclusiva, umanitaria, umanista. Ecco perché voleva l’Europa unita e con i valori fondativi che ha servito perché le sue istituzioni funzionassero, perché figlio della generazione che aveva visto la guerra gli orrori del genocidio e della violenza pagana nazista e fascista dei tanti nazionalismi.». Nel suo impegno non c’erano «ideologie ma ideali, non calcoli ma una visione perché anche l’Europa non può vivere per se stessa». Infine, il saluto del porporato all’amico, il cui «sorriso ricorda oggi a noi di cercare sempre la felicità e costruire la speranza fratelli tutti».

Tra i concelebranti, il cardinale Angelo De Donatis, vicario del Papa per la diocesi di Roma, l’arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, il segretario vaticano per i rapporti con gli Stati Paul Gallagher, monsignor Massimiliano Boiardi, cerimoniere pontificio, e padre Francesco Occhetta, il quale all’inizio della funzione ha ricordato che le sue «parole sempre calibrate le lanciava come un arciere ed entravano nei cuori rappresentando la voce di chi non ha voce. Parole che profumano di fraternità». Al termine della cerimonia tanti gli amici, i colleghi e i membri dello staff che hanno reso omaggio all’amico dal quale hanno imparato che «insieme si vince e insieme si perde».

14 gennaio 2022

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