Servizi > Feed-O-Matic > 196083 🔗

Lunedì 17 Gennaio 2022 10:01

Allarme turismo, pochi arrivi e gli hotel chiudono

Allarme turismo, pochi arrivi, alberghi chiudono
Allarme turismo, pochi arrivi, alberghi chiudono
Omicron è l’ennesimo colpo di mannaia su turismo e commercio. Dal governo dovrebbero arrivare presto nuovi ristori che portino ossigeno a settori di una Capitale che, rispetto al pre-Covid, sembra deserta. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sui circa 1.300 hotel di Roma 350 non hanno mai riaperto. «Numeri sconfortanti – dice l’assessore regionale al Turismo, Valentina Corrado […]

L'articolo
Allarme turismo, pochi arrivi e gli hotel chiudono
proviene da
RomaSette
.

leggi la notizia su RomaSette



Allarme turismo, pochi arrivi, alberghi chiudono
Allarme turismo, pochi arrivi, alberghi chiudono
Omicron è l’ennesimo colpo di mannaia su turismo e commercio. Dal governo dovrebbero arrivare presto nuovi ristori che portino ossigeno a settori di una Capitale che, rispetto al pre-Covid, sembra deserta. Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, sui circa 1.300 hotel di Roma 350 non hanno mai riaperto. «Numeri sconfortanti – dice l’assessore regionale al Turismo,
Valentina Corrado
–. Tutto il comparto turistico sta vivendo una situazione drammatica». L’estate 2021 ha segnato un momento «apparentemente» positivo con la prevalenza di turisti italiani, ma dal 2020 si registra «un -70% di stranieri specie asiatici e russi».

L’ente regionale promuove azioni «per valorizzare il territorio, anche a Dubai dove è in corso l’Expo, sottolineando quanto il Lazio sia una meta sicura perché si è distinto per l’ottimale gestione pandemica e vaccinale». Dal 2020 la Regione ha stanziato oltre 40 milioni per il comparto, ma la classe politica, associazioni di categoria e sindacati sono preoccupati per i risvolti occupazionali. Sono scattati i licenziamenti collettivi da parte degli hotel storici di Roma, «una profonda ferita per i dipendenti e una sconfitta per il territorio – aggiunge Corrado –. Servono azioni congiunte tra governo, Regione e Comune, da soli non ce la possiamo fare».

L’assessore comunale al Turismo,
Alessandro Onorato
, rimarca che «il fatturato del settore è quasi azzerato e paghiamo, tra tutte le città d’arte, il prezzo più alto. La pandemia ha sostanzialmente fermato gli arrivi dai Paesi che fino a ieri rappresentavano una fetta importante dei viaggiatori diretti a Roma. La crisi riguarda tutto l’indotto: tour operator, guide turistiche, bus turistici, taxi, ncc, negozi, ristoranti: l’elenco purtroppo è molto lungo».

Da Onorato è partita la richiesta di convocare un Consiglio comunale straordinario che coinvolga anche i ministri del Lavoro Orlando e del Turismo Garavaglia. «Siamo grati al governo Draghi per quanto fatto fino ad oggi, ma ora più che mai dobbiamo dire con forza che c’è un rischio enorme per la tenuta economica del turismo cittadino: scomparire o essere svenduto a prezzo di saldo a fondi internazionali. Non possiamo permetterlo».

Da Giuseppe Roscioli, presidente
Federalberghi Roma
, arriva un altro allarme. Ai 350 hotel già chiusi, in questi ultimi giorni se ne aggiungono «altri 50 – afferma –. A livello di occupazione alberghiera siamo tornati ai mesi di lockdown. Si è lavorato un po’ durante le festività natalizie ma ora è di nuovo tutto fermo. Aggrava la situazione l’obbligo di esibire il Green pass rafforzato per entrare negli hotel, misura che il governo ha varato per convincere gli italiani a vaccinarsi, ma le aziende ne risentono. Non sono state previste azioni necessarie per essere coerenti con questi provvedimenti e se non si interviene subito, nei prossimi tre mesi solo a Roma potrebbero perdere il lavoro oltre 7mila persone».

La mancanza di turisti si ripercuote «drammaticamente» sul commercio, sottolinea Romolo Guasco, direttore di
Confcommercio Roma
. Se l’andamento è stato discreto tra Natale e l’inizio dei saldi, con un aumento del 15% circa rispetto allo scorso anno, «ora i ristoranti, i negozi e le strade sono deserte, specie nel centro storico. Mancano i turisti, e i romani hanno timore a uscire di casa. Gli allarmi legati alla variante Omicron frenano ulteriormente il commercio. C’è una notevole riduzione degli incassi giornalieri, abbiamo bisogno di ristori da parte del governo».

I licenziamenti preoccupano anche i sindacati che chiedono di bloccarli e di «definire misure di protezione e sostegno specifico o sarà crisi occupazionale senza precedenti per tutto il Lazio». Per Alessandra Pelliccia, Stefano Diociaiuti e Giuliana Baldini, segretari generali di
Filcams
,
Fisascat
e
Uiltucs
di Roma e Lazio, «servono segnali di responsabilità da parte di tutti gli attori sulla scena, o la crisi rischia di determinare effetti irreversibili per la tenuta occupazionale e sociale del territorio».

17 gennaio 2022

L'articolo
Allarme turismo, pochi arrivi e gli hotel chiudono
proviene da
RomaSette
.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI