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Giovedì 20 Gennaio 2022 16:01

La Greenway del Parco di Veio, riflessioni e proposte

La notizia che il Consiglio del Municipio XV il 18 gennaio ha approvato l’ordine del giorno per la realizzazione della cosiddetta “Greenway del Parco di Veio” ha suscitato a livello politico ma anche tra i cittadini un interessante e vivace dibattito. La proposta in sostanza prevede il  collegamento con sentieri ciclopedonali tra l’antica città di […]

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La notizia che il Consiglio del Municipio XV il 18 gennaio ha approvato l’ordine del giorno per la
realizzazione della cosiddetta “Greenway del Parco di Veio”
ha suscitato a livello politico ma anche tra i cittadini un interessante e vivace dibattito.

La proposta in sostanza prevede il  collegamento con sentieri ciclopedonali tra l’antica città di Veio a Isola Farnese col parco dell’Inviolatella Borghese (ubicato nell’omonima via a inizio Cassia Nuova)  e prende spunto da una raccolta di firme on-line lanciata da Fabrizio  Colosimo e ripresa poi da numerose associazioni.

La costruzione di alcuni collettori lungo il Fosso Cremera sarebbe stato proprio lo spunto che ha portato ad ipotizzare, sfruttando  i camminamenti realizzati nel corso dell’opera, la realizzazione di questo lungo sentiero.

La “greeway”, o “corridoio Roma-Veio” come chiamato dal Consigliere di Italia Nostra Pietro Gazzani, metterebbe, come detto, in collegamento l’area di Isola Farnese con Via dei Due Ponti e i terreni del Ministero dell’Agricoltura e le aree protette dell’Insugherata e Inviolatella. Una straordinaria via attraverso la natura, l’arte e l’archeologia in un ambiente non troppo antropizzato e che ancora offre straordinari ambienti naturali.

Ma quali sono le iniziali difficoltà che gravano su questo affascinante progetto? Primo, reperire i necessari finanziamenti dalla Regione Lazio e, secondo,  convincere alcuni privati, sulle cui proprietà passerebbe la greenway, al transito di ciclisti ed escursionisti.

Ma di ostacoli ne esisterebbero altri.
Secondo infatti Irene Badaracco
, consigliera M5S del Municipio XV, “ Non ha alcun senso, finanziare e realizzare una rete sentieristica senza la preventiva approvazione del piano d’assetto dell’Ente Regionale Parco di Veio“ , un piano la cui elaborazione è iniziata nel lontanissimo 1999 (come primo incarico di stesura) e  il cui percorso tecnico assai complesso si è concluso solo nel 2017, dopo la disanima di oltre 800 “osservazioni”.

In realtà non si è concluso il lavoro istruttorio perché mancano ancora due passaggi ovvero, come riportato nel sito dell’Ente Parco di Veio, “La Giunta Regionale mediante il Comitato Tecnico Regionale di Controllo dovrà valutare il lavoro istruttorio fatto dal Parco e predisporre i pareri definitivi sulle osservazioni pervenute da proporre al Consiglio Regionale. A sua volta il Consiglio Regionale dovrà approvare il Piano trasformandolo in legge regionale”.

Che i Piani di Assetto dei parchi abbiano una cosi lunga gestazione dovuta alla complessità dell’argomento trattato potrebbe sembrare naturale (per alcuni parchi più piccoli della Regione Lazio il piano è arrivato dopo 10 anni per altri deve ancora arrivare);  il fatto è che 20 anni sono una arco di tempo talmente ampio che le proposte presentate rischiano di non essere più concepibili dopo così tanto tempo.

Ad esempio, nella scheda di intervento n. 17 del Piano di Assetto Parco di Veio) dal titolo “Porta del Parco Ospedale S. Andrea”, si legge: “La presenza del parcheggio dell’ospedale, direttamente connesso con il sistema della grande viabilità territoriale (GRA e Cassia bis) fornisce l’opportunità di individuare una porta di accesso all’ area di programmazione integrata di Veio e dell’Inviolatella”.
E’ noto a tutti che parcheggio e viabilità  locale del S. Andrea  oggi soddisfano a stento  le esigenze di chi si reca in zona per una visita o un ricovero; per non parlare poi dell’immediato futuro quando saranno ultimate alcune opere di urbanizzazione già in corso.

Se ha un senso quindi  chiedere quanto prima l’approvazione del Piano di Assetto è anche vero che i futuri utenti della “greenway” rischiano di aspettare  5 o 10 anni.

E allora? Una soluzione ci sarebbe. A detta di Pietro Gazzani, Italia Nostra, “Il tracciato oggi è già esattamente riportato nel Piano del Parco di Veio. Non resta che da decidere da parte delle amministrazioni competenti se procedere ed affrontare il nodo delle proprietà private che insistono su circa metà dello stesso per poter offrire a cittadini e turisti ciò che è già disponibile in altri parchi”.

In effetti “nelle schede di intervento” del Piano, per l’esattezza la n. 5, dal titolo “Area di programmazione integrata di Veio e dell’Inviolatella”,  è prevista proprio,  con un indice di priorità “alto”, una rete capillare di sentieri con la riqualificazione  delle  urbanizzazioni presenti lungo i margini,  e la creazione anche di strutture ricettive come ostelli.

Con molta buona volontà, in attesa della definitiva approvazione del Piano, si potrebbe dare seguito ai contenuti della scheda avviando i necessari programmi attuativi. Quanto al nodo delle proprietà questo è già stato affrontato, per esempio, nell’Insugherata quando si è deciso di dare attuazione pratica al percorso della Francigena dal GRA alla via Trionfale.
La “Green-way” o “corridoio Roma-Veio” potrebbe dunque vedere la luce in tempi brevi se la politica e le istituzioni si impegnassero a fondo evitando contrasti, polemiche e cavilli.

Ma serve anche chi nei riguardi delle istituzioni faccia moral suasion. A sostenerlo e Fabrizio Colosimo, l’ideatore della
petizione che ha dato il via al tutto
. Il suo auspicio è che la Greenway possa ottenere dagli amministratori pubblici la stessa considerazione che ebbe nel 2015 la Francigena, con il completamento di tre percorsi.

“E adesso, come allora, sarebbe necessario poter contare su una figura di alto profilo che possa accelerare la fase realizzativa e adoperarsi per sciogliere alcuni nodi che inevitabilmente si presenteranno (ad iniziare da quelli relativi ai passaggi su fondi privati)” sostiene Colosimo indicando in
Francesco Rutelli
la persona più adatta.

“Proprio in occasione del giubileo del 2015, fu proprio Rutelli in prima persona – ricorda Colosimo – ad impegnarsi per la realizzazione delle tratte mancanti della francigena: il collegamento da Formello ad Isola Farnese e, nei pressi dello svincolo GRA, il passante all’interno del parco dell’insugherata. E quindi, visto anche il suo attuale incarico di Coordinatore del Gruppo per le antiche vie culturali presso il Pontificio Consiglio della Cultura … quale migliore “Mentore” di Rutelli per la Greenway che peraltro lambisce l’antica via Veientana?”

Francesco Gargaglia

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