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Giovedì 26 Maggio 2022 11:05

Il pagellone della Lazio stagione 2021/2022

La Lazio ha terminato la stagione 2021/2022 al quinto posto, approdando in Europa per la sesta volta consecutiva. Il campionato 
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La Lazio ha terminato la stagione 2021/2022 al quinto posto, approdando in
Europa
per la sesta volta consecutiva. Il campionato è stato contraddistinto da alti e bassi, con Sarri che ha ereditato il gruppo che era di Inzaghi. Il Comandante con giocatori non adatti al suo gioco, ha comunque fatto un gran lavoro, considerando che si è trovato ad affrontare una stagione lunga ed intensa senza un vero vice Immobile e con un difesa che ha fatto acqua da tutte le parti. Nonostante tutto, e nonostante il mancato appoggio della Società, ha fatto divertire il pubblico laziale che nell’ultima gara casalinga contro il
Verona
è tornato a riempire gli spalti dell’Olimpico.

Dopo sei stagioni ha salutato la Lazio. La sua esperienza non è stata sempre esaltante anzi il suo rendimento spesso ha lasciato perplessi i tifosi. La Società l’ha sempre coccolato non mettendolo in competizione con altri portieri ma quando è arrivato Reina ha perso immediatamente il posto da titolare. L’ha riconquistato quest’anno la stagione in corso solo perché Reina, alla soglia dei 40 anni, non garantiva più quella sicurezza di cui aveva bisogno la squadra.

Ha iniziato la stagione titolare vincendo anche il derby d’andata ma poi ha collezionato una serie di gare insufficienti, che hanno costretto Sarri a rispolverare Strakosha.

Stagione di alti e bassi condita dal mancato rinnovo contrattuale. Per la Lazio dal punto di vista tecnico non è un grosso danno perché anche quest’anno ha dimostrato la sua fragilità fisica che spesso l’ha tenuto lontano dai campi da gioco. Il danno perciò è economico, dalla sua cessione si poteva ricavare qualcosa da reinvestire magari in Casale, il difensore chiesto già a gennaio da Sarri.

Un fedelissimo di Sarri che ha iniziato la stagione insegnando in campo ai compagni, i movimenti chiesti dal nuovo mister. Nel corso della stagione poi si è perso ed ha sbagliato molto.

Non è un fenomeno ma è uno che ci mette anima ed impegno, tanto da conquistare Sarri che ne ha richiesto la conferma.

L’arrivo di Sarri l’ha costretto a giocare da terzino, in un ruolo in cui non aveva mai giocato. Ha faticato molto perdendo anche la titolarità che ha riconquistato nel finale di stagione. Dal punto di vista offensivo ha dimostrato di essere un treno, in vista della prossima stagione dovrà migliorare molto difensivamente parlando.

L’ex Leone è stato uno di quei giocatori che ha sofferto di più il cambio di modulo, dalla difesa a 3 a quella a 4. Ci ha messo anche del suo deteriorando il rapporto con i tifosi. Con il pubblico ha sbagliato non tanto per il gesto polemico dopo il goal al Genova, ma più “scappando” dal confronto diretto con i tifosi.

Anche lui ha alternato partite fenomenali ad altre con errori clamorosi, come quello in cui ha regalato la palla vittoria e forse lo scudetto al Milan.

Un’icona, il 3 aprile con la presenza nella partita casalinga vinta per 2-1 contro lo Spezia, diventa il calciatore con più presenze nella storia della Lazio.

Bocciato da Sarri nel ritiro estivo è stato tesserato a gennaio dal Tare nonostante la bocciatura del tecnico.

Un altro che è stato bocciato da Sarri, un flop che a gennaio ha salutato Roma ed ha fatto ritorno a Copenaghen.

Anche lui rientra nella categoria flop o zavorre. A gennaio è andato in prestito all’Alavés e probabilmente è destinato a ritornare.

Uno dei super acquisti fatti da Tare sull’asse Roma Salerno, con una valutazione di 15 milioni più che sospetta per l’effettivo valore del giocatore.

Un guerriero che ha salutato la Lazio nell’ultima gara contro il Verona. Lui si che mancherà molto al popolo biancoceleste. Purtroppo ha dovuto fare i conti con l’età e quando si giocava ogni tre giorni non è riuscito a dare il giusto sostegno alla causa laziale.

Si è guadagnato il posto da titolare dimostrando di poter sostituire degnamente Leiva ma non è stato costante.

Croce e delizia, all’inizio il rapporto con Sarri non è decollato ma poi c’è stato un chiarimento con il mister e le cose sono migliorate. Quando è stato in giornata ha regalato al popolo laziale giocate sublimi.

Il Sergente soprattutto quest’anno ha messo in mostra tutta la sua forza e classe, talvolta anche esagerando. Un fuoriclasse che i tifosi sperano di poter ammirare anche l’anno prossimo.

Ad un certo punto della stagione aveva conquistato il posto di titolare ai danni di Luis Alberto ma poi con il ritorno dello spagnolo si è accomodato in panchina.

Il suo ritorno è stato caratterizzato da alti e bassi. Sarri ha creduto subito in lui ,quando ha giocato spensierato ha dato spettacolo ma quando è tornato ad incupirsi le sue prestazioni ne hanno risentito.

È stato scelto da Tare come vice Immobile anche se le sue caratteristiche non gli hanno permesso di esserlo. Dopo solo un goal saluterà e farà ritorno allo Sporting.

Un giovane su cui Sarri ha puntato soprattutto ad inizio stagione ma lui, pur avendo avuto più di qualche chance, non ha mai dimostrato di essere un giocatore di valore.

Un assoluto campione che
la Roma
ha mollato con troppa facilità e che lui ha punito con il goal al derby d‘andata. Da quel momento è diventato un idolo indiscusso della tifoseria. Nella seconda parte della stagione qualche acciacco fisico non gli ha permesso di esprimersi al meglio delle sue prestazioni.

Rappresenta il futuro, dalla sua parte ha la giovane età e la fiducia del mister.

Dopo un periodo di ambientamento è diventato titolare ed interprete perfetto del tridente d’attacco disegnato da Sarri. Nella sua prima stagione ha giocato 36 gare e messo a segno 5 goal.

Sarri all’inizio ha provato a recuperalo ma è stata una missione impossibile. Il suo acquisto si è rivelato un totale fallimento. A gennaio è stato ceduto in prestito al Maiorca dove le cose sono andate meglio e per questo i tifosi laziali sperano che la squadra spagnoli lo riscatti.

Un fenomeno che quest’anno ha riscritto la storia segnando oltre 150 goal con la maglia della Lazio.  Ha sempre risposto alle critiche con i goal e tanti. Quest’anno con le 27 reti messe a segno per la 4ª volta ha conquistato la classifica marcatori. In Serie A ha raggiunto quota 182 reti e quest’anno è diventato anche il 13esimo miglior marcatore in assoluto.

Genoa-Lazio 1-4

Senza difensori all’altezza e con una società che non l’ha supportato nel momento del bisogno, ha fatto un vero miracolo portando la Lazio al quinto posto finale. Insieme ad Immobile e Milinkovic,il mister Sarri rappresenta il vero valore aggiunto della Lazio.

Mai come quest’anno gli acquisti sbagliati da Tare hanno rappresentato una zavorra per le ambizioni laziali. I numerosi esuberi hanno bloccato la Lazio sul mercato a causa del famigerato indice di liquidità. Il rapporto fra Sarri e Tare non è mai decollato e se Lotito crede veramente nel mister è ora di fare una scelta: Sarri o Tare, uno è di troppo (Tare).

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