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Lunedì 30 Maggio 2022 08:05

Roma - EXPO 2030: l'unica soluzione per i trasporti sono i tram

Roma - EXPO 2030: l'unica soluzione per i trasporti sono i tram

Roma prevede di allestire l’Esposizione Universale presso l'area di Tor Vergata che, secondo i promotori, rappresenta il distretto ideale per un ambizioso intervento di rigenerazione urbana, inclusione e innovazione. Parallelamente alla candidatura si è già iniziato a discutere presso la Commissione Speciale, presieduta dall’ex sindaca Raggi, sulle misure per la mobilità dell’evento.

La zona di Tor Vergata attualmente non è servita da infrastrutture su ferro: la metropolitana A arriva ad Anagnina, la linea C sfiora la zona con la fermata di Torre Angela, mentre le ferrovie regionali raggiungono Tor Vergata con la FL6 (Roma Termini-Frosinone/Cassino), anche se l’effettiva zona dell’EXPO sarà ben lontana dalla stazione ferroviaria.

C’è da dire che l’amministrazione precedente ha lasciato in corso d’opera una serie di opportunità per nuovi collegamenti:


  • Metrotramvia G, ottenuta dalla
    riconversione della Roma-Giardinetti
    ed il contestuale prolungamento di 3,6 km al policlinico di Tor Vergata. L’infrastruttura è finanziata con 213,8 milioni di euro ai sensi del DM 235/2020 e dovrà essere sottoposta a breve alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) presso la Regione Lazio;
  • Metrotramvia H, già
    linea metrotramviaria A-TA
    studiata nel 2010 da Roma Metropolitane, connetterebbe le metro A e C tra Anagnina e Torre Angela passando per l’area di Tor Vergata. Di questa infrastruttura
    è stata affidata la progettazione preliminare
    ai sensi del Bando 1/2021 di Roma Servizi Per la Mobilità e sarà possibile arrivare alla progettazione definitiva in caso di attivazione dell’accordo quadro previsto dal contratto.


A queste opere in essere si stanno aggiungendo una serie di ipotesi, emerse dal confronto dei consiglieri con l’assessore ai trasporti Patanè presso le commissioni congiunte Mobilità ed EXPO:


  • Metro C – tratta T6B, facente parte del progetto originario che prevedeva una diramazione da Torre Angela verso Tor Vergata, con la costruzione di un piccolo deposito di supporto. Nei primi anni del 2000 l’ipotesi fu cassata perché i carichi dell’area non sarebbero stati sufficienti per giustificare la metropolitana;
  • Metro A, prolungamento Anagnina-Ponte Linari, studiato da Roma Metropolitane più di 10 anni fa. Anche in questo caso l’eccessivo costo dell’opera contro un carico trasportistico insufficiente, spinsero l’Amministrazione a preferire la soluzione metrotramviaria della linea A-TA, oggi linea H.


Il quadro della situazione attuale è dunque variegato, con alcune opere già finanziate ed in fase di progettazione ed altre né progettate né finanziate. Su queste ultime, rispolverate in sede di commissione EXPO, è necessario considerare che è sostanzialmente impossibile che si riescano a compiere tutti i processi tecnico-amministrativi per vedere almeno uno dei due prolungamenti metro (A o C) inaugurati entro il 2030, cioè tra meno di 8 anni (7 se si considerata che l'ufficialità della città ospitante si avrà solamente ad ottobre 2023). Metropolitane che peraltro non troverebbero riscontro nei livelli di carico post-expo che, ha riportato l’assessore Patanè, sarebbero di 5.000 passeggeri in ora di punta, più consoni a delle infrastrutture tramviarie.

Questa considerazione dell’assessore tuttavia stride con le sue recenti dichiarazioni, che vedono un
ripensamento dell’Amministrazione sul progetto della metrotramvia G
a poche settimane dall’ottenimento dei fondi (11,2 milioni di euro) per l’adeguamento del deposito di Parco di Centocelle (cd Centocelle Est). A tal proposito avevamo chiesto all’assessore delle delucidazioni, ricevendo come risposta che ne avrebbe parlato in una “sede opportuna”.

Stiamo dunque lavorando per intervistare i rappresentanti dell’Amministrazione e fare il punto sullo stato dell’arte e le azioni in corso per migliorare la mobilità a Roma.



Autore: 
@TplRoma
, blogger per 
Odissea Quotidiana
.

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