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Venerdì 17 Giugno 2022 06:06

Col caldo la montagna si ammanta di bianco

Il gran caldo arrivato a fine maggio e che ci regala giornate roventi costringe i più nei fine settimana a repentine fughe in direzione del litorale o dei monti che circondano la capitale. Chi sceglie la frescura della montagna avrà notato senz’altro nei prativi grandi macchie bianche formate da piccoli fiori che spuntano da un […]

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Il gran caldo arrivato a fine maggio e che ci regala giornate roventi costringe i più nei fine settimana a repentine fughe in direzione del litorale o dei monti che circondano la capitale.

Chi sceglie la frescura della montagna avrà notato senz’altro nei prativi grandi macchie bianche formate da piccoli fiori che spuntano da un lungo stelo: si tratta dell’Asfodelo montano, una pianta nella forma a dir poco curiosa.

Alla base lunghe e larghe foglie nastriformi si dipartono a raggiera mentre al centro si sviluppa un lungo  stello alla cui estremità, ricoperta da un “manicotto” su cui crescono frutti simili ad olive, c’è il fiore.

Si tratta di  un piccolo fiore bianco con sei petali  attraversati da una nervatura di colore verde; l’Asfodelo cresce a quote tra i 300 e i 1500-1700 metri e fiorisce tra maggio e giugno. Migliaia di piante contemporaneamente si ricoprono di fiori bianchi offrendo uno spettacolo davvero straordinario.

L’Asfodelo è una pianta “antica” nel senso che era conosciuta, usata e venerata fin dall’antichità; si riteneva che i “Campi Elisi” fossero ricoperti da piante di Asfodelo in fiore mentre singole piante venivano messe nei pressi delle tombe di chi era caduto in battaglia. Per i Greci era la “pianta dei morti” ; perfino nella saga di Harry Potter ad un certo punto compare l’Asfodelo usato per creare una “pozione rigeneratrice”.

Il lungo e duro gambo (alto fino a 120 cm) una volta essiccato viene usato ancora oggi per realizzare cesti mentre i rizomi , in passato e specie nei periodi di carestia venivano  utilizzati per produrre farina oppure  cotti sotto la cenere.

Ma la prerogativa più importante di questa curiosa quanto magnifica pianta è quella di fornire un miele particolarmente apprezzato per il suo aroma e le qualità ricostituenti.

Data l’ampissima fioritura le api possono ricavarne un congruo bottino che darà poi vita ad un miele dal colore quasi bianco e  dal sapore delicato.

Sui tantissimi monti che come una corona circondano Roma e facilmente raggiungibili  in breve tempo, già da settimane l’Asfodelo è fiorito: una ragione di più per trascorrere qualche ora al fresco godendo poi del bellissimo spettacolo che questa pianta frugale e dalle modeste esigenze ci offre.

Francesco Gargaglia

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