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Martedì 21 Giugno 2022 21:06

Meno acqua ai piani alti contro la siccità

Meno acqua ai piani alti delle case contro la siccità a Roma. È una delle misure che l’Osservatorio sull’emergenza nelle regioni centrali ha preso in esame oggi. Meno acqua ai piani alti contro la siccità Ridurre il flusso di acqua ai piani alti delle abitazioni, stop all’erogazione di notte e intervento delle autobotti nei quadranti…
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Meno acqua ai piani alti delle case contro la siccità a Roma. È una delle misure che l’Osservatorio sull’emergenza nelle regioni centrali ha preso in esame oggi.

Ridurre il flusso di acqua ai piani alti delle abitazioni, stop all’erogazione di notte e intervento delle autobotti nei quadranti della città che soffrono maggiormente il rifornimento di risorse idriche.

Sono queste le azioni discusse ieri durante la riunione dell’Osservatorio sull’emergenza siccità dell’Italia Centrale. Altre misure potrebbero riguardare la chiusura dei flussi per le fontane e per i “nasoni”. Si tratta di provvedimenti che tendono a scongiurare almeno nella Capitale i razionamenti veri e propri, ma preoccupano le mancate precipitazioni e le previsioni meteo dei prossimi 15 giorni che escludono future precipitazioni.

A rischio c’è soprattutto l’agricoltura. Roma ha 60.000 ettari di terreni coltivati (la Capitale è il Comune agricolo più esteso d’Europa) e le risorse idriche riguardano per l’80% proprio il comparto agricolo (il restante 20% è destinato all’uso domestico e industriale). Alla riunione di ieri ha partecipato anche Acea. La multiutility ha ridotto a Roma la dispersione idrica della sua rete dal 43% del 2017 al 28,6% del 2021. Ma la siccità di questi giorni è più grave di quelle affrontata 5 estati fa. E in questa situazione pesano le dispersioni idriche delle province di Frosinone (62,5%) e Latina (67.9%). Basti pensare che nel 2017 erano caduti 357 millimetri di pioggia. Quest’anno invece a partire da gennaio sono stati appena 137. Se per il momento Roma non sembra dover affrontare la crisi idrica con i razionamenti, in provincia di Viterbo il quadro è preoccupante. Ad Acquapendente, Nepi e Vetralla infatti sono già in funzione le autobotti per rifornire di acqua i cittadini.

L’ondata di calore eccezionale e le mancate precipitazioni di questi giorni stanno mettendo a rischio anche le falde acquifere delle località costiere. La mancanza di acqua dolce infatti sta lasciando spazio alle infiltrazioni di acqua marina, provocando una progressiva salinizzazione delle risorse.

 

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