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Mercoledì 22 Giugno 2022 11:06

Julia Born. All Capitals. #In-Design

da 21/06/22 a 09/10/22

MACRO

Roma ospita un tessuto linguistico multiforme composto da testi, parole e nomi che, dall’antichità fino ai giorni nostri, si disseminano nel suo ambiente urbano. Parole monumentali incise nella pietra convivono con messaggi effimeri (scritti su muri e altre superfici), generando un paesaggio grafico che può essere inteso come un luogo di sedimentazione, un itinerario in cui storie complesse si intrecciano con il presente e possono essere osservate da diverse angolazioni. Questo paesaggio offre l’accesso a voci polifoniche, gesti irriverenti, parole in cui credere (o meno), dichiarazioni d’amore e ideologie i cui spettri ci appaiono in continuazione.

La designer Julia Born, seguendo il suo interesse per le diverse forme di scrittura come mezzo di espressione, ha raccolto i frammenti di un vocabolario diffuso in tutta la città di Roma, trasformando le pareti della sezione IN-DESIGN del MACRO in un’esposizione monumentale di iscrizioni, segni, etichette, impronte, scarabocchi e disegni trovati, sia ufficiali che anonimi e non autorizzati.
Le parole raccolte dalla designer seguendo il suo impulso personale non aspirano a rappresentare l’intera storia della città e delle trasformazioni che ha subito. Si tratta piuttosto di un montaggio di vocabolari destinati a mettere in luce il potere della parola scritta, l’attribuzione di un titolo o della proprietà di un luogo, la relazione tra potere e spazio pubblico, la volontà di lasciare una traccia. Il titolo della mostra, All Capitals, indica come questi temi siano enfatizzati dalla scelta della designer di selezionare solo frammenti scritti in maiuscolo.

Nella maggior parte dei casi riprodotte nelle loro dimensioni originali, le scritte sulle tre pareti della sala travolgono il visitatore con la loro monumentalità sottolineando una nuova sensazione di distanza e vicinanza. Estrapolate appunto dai loro contesti, le parole si distaccano dal loro significato primario invitando il pubblico ad assumere un ritmo di posizioni alterne: istintive, cogliendo l’impatto visivo di frammenti linguistici trasformati in immagine, e di distanza critica, analizzando loro monumentalità incise e scomposte.

La mostra è accompagnata da un booklet che presenta le schede informative dei frammenti verbali selezionati al fine di restituire al pubblico uno strumento che illustri le storie dietro a ognuno di essi. Parte della pubblicazione sono anche due brevi saggi di Salvatore Lacagnina e Ari Ray, figure incontrate a Roma dalla graphic designer.

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