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Mercoledì 22 Giugno 2022 14:06

Giacomella Orofino. La metafisica della luce nelle tradizioni del buddhismo esoterico indiano e tibetano

22/06/22

Accademia Nazionale di San Luca

Quando le dottrine esoteriche buddhismo tantrico indiano si diffusero in Tibet, dopo l’anno mille, emersero alcune correnti mistiche di yoga che considerarono la luce un principio fondamentale. Gradualmente si formò una metafisica della luce che caratterizzò profondamente la teoria e l’esperienza religiosa. La luce era considerata una componente fondamentale dell’universo, sia dal punto di vista cosmologico, sia ontologico. Furono scritti trattati di yoga visionario, basati sull’esperienza di epifanie luminose, sempre più intense e radicali.
Utilizzando la definizione di “metafisica della luce”, dobbiamo sottolineare che tale espressione fu coniata nel 1916 dal filosofo tedesco Clemens Baeumker, nella sua analisi dei trattati filosofici latini medievali che avevano subito influenze diverse, tra le quali il Neoplatonismo, la Teologia cristiana e il pensiero filosofico arabo. Robert Grossetest (1175-1253) fu il rappresentante più interessante di questa filosofia, sebbene la metafisica della luce occidentale non sia mai stato un sistema strutturato in modo coerente, ma una corrente di pensiero molto eterogenea e diversificata.

Introduce Claudio Strinati, dialoga con Marco Tirelli.

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