Due medici e due infermieri aggrediti nei pronto soccorso degli ospedali San Giovanni e Sant’Eugenio in meno di 24 ore. I responsabili, denunciati, erano pazienti in attesa di essere visitati. Medici e infermieri aggrediti al San Giovanni e al Sant’Eugenio Non si fermano le aggressioni a medici e infermieri negli ospedali romani. Il caso più…

L'articolo proviene da .

Due medici e due infermieri aggrediti nei pronto soccorso degli ospedali San Giovanni e Sant’Eugenio in meno di 24 ore. I responsabili, denunciati, erano pazienti in attesa di essere visitati.

Non si fermano le aggressioni a medici e infermieri negli ospedali romani. Il caso più recente si è verificato al San Giovanni, alle sei del mattino. Qui un paziente ha insultato un medico solo perché donna. Un’aggressione verbale tanto violenta da far intervenire un infermiere. Il paziente si è quindi accanito contro l’operatore sanitario e poi contro la stessa dottoressa, colpendoli con calci e pugni. Il personale dell’ospedale ha subito chiamato il Nue 112. Le forze dell’ordine hanno bloccato e denunciato l’aggressore.

Meno di 24 ore prima un altro paziente in attesa al pronto soccorso del Sant’Eugenio ha ripetutamente insultato un’infermiera, lamentando i tempi troppo lunghi di attesa per essere visitato. Tra i due è nato un litigio. Un medico ortopedico di 50 anni che ha notato la scena si è avvicinato per calmare gli animi, ma il paziente, un romano di 40 anni, gli si è scagliato contro colpendolo al volto e al collo.

Anche in questo caso sono intervenute le forze dell’odine: i carabinieri hanno denunciato il 41 enne. Il medico ha avuto una prognosi di sette giorni.

«Questa mattina l’ennesimo caso di violenza contro medici e operatori sanitari in pronto soccorso» all’ospedale San Giovanni Addolorata di Roma, informa l’azienda ospedaliera sui social, riportando la dichiarazione del direttore generale Tiziana Frittelli: «Dobbiamo dire basta con forza. Siamo di fronte ad un cortocircuito culturale che va immediatamente interrotto. Serve tolleranza zero verso ogni forma di aggressione, verbale e fisica – incalza – Dobbiamo tutti fare quadrato al fianco di chi lavora in prima linea. È aberrante che la violenza si scateni sempre su chi è comunque presente, disponibile a prestare assistenza 24 ore su 24».

«Per superare questo stallo culturale, questa barriera di divisione con gli utenti – ammonisce Frittelli – c’è bisogno di tutti: della politica, che sappia lanciare una vera riforma organizzativa del sistema, adeguandolo al nuovo quadro sociale ed epidemiologico; delle organizzazioni sanitarie, che debbono mostrare sensibilità consapevole dei problemi di tutti gli operatori e professionisti, e innanzitutto della stampa, che non colpevolizzi le strutture e gli operatori proprio nei momenti di massima crisi. I cittadini devono saper apprezzare e preservare il bene prezioso del nostro servizio sanitario e dei suoi eccellenti operatori. È miope – sottolinea la Dg – cercare le cause all’interno delle nostre strutture».

 

L'articolo proviene da .