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Sabato 25 Giugno 2022 12:06

Obi-Wan Kenobi – recensione della mini serie Disney+!

La galassia lontana lontana si arricchisce di un nuovo tassello, tra nostalgia e perplessità, cosa...

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Obi-Wan Kenobi
La galassia lontana lontana si arricchisce di un nuovo tassello, tra nostalgia e perplessità, cosa è stata la serie su Obi-Wan Kenobi?

Il personaggio di Obi-Wan Kenobi è indiscutibilmente uno dei più importanti e iconici della storia del cinema. Così tanto che il suo primo interprete, Sir Alec Guinness, non rimase troppo contento di vedersi legato così indissolubilmente ad un’interpretazione che lui considerava “minore” nella sua illustre carriera tra cinema e teatro.

Dopo di lui toccò ad un giovane Ewan McGregor indossare la cappa del famoso Jedi, interpretandolo però nelle fasi più giovani della sua carriera, mostrandoci il percorso che da allievo lo portò a divenire un maestro fino al drammatico epilogo de La Vendetta dei Sith nel 2005.

Dal momento in cui la Disney ha acquistato l’universo di Star Wars si è parlato incessantemente di un nuovo progetto con al centro Obi-Wan, inizialmente si pensava sarebbe stato un film ma con l’avvento di Disney+ la LucasFilm ha optato per l’ormai più attuale format di una miniserie in esclusiva per la piattaforma di proprietà.

Ed eccoci dunque ad oggi, la serie è interamente disponibile e mi ha lasciato un mix di emozioni contrastanti dentro.

Partiamo dalle note dolenti, la scrittura. Questa serie sembra per molte puntate scritta ad occhi chiusi. Se le prime puntate iniziano bene il racconto e creano dei buoni presupposti è il corpus centrale a rovinare tutto, le puntate dalla 3 alla 5 sono piene di scene che non possono non lasciare lo spettatore con un punto di domanda in testa.
Si, lo so che parliamo di fantascienza, ma qui il problema non è nella fantasia quanto più nella coerenza narrativa. Come un personaggio è arrivato da A a B se questo è fondamentale per la storia tu sceneggiatore hai il dovere di spiegarmelo…e invece.
Così come il perché di scelte insensate compiute da determinati personaggi che vengono rinnegate letteralmente nella scena successiva, è difficile non notare certe incongruenze quando la sceneggiatura sembra quasi volertele urlare in faccia.

Così come purtroppo ci viene urlata in faccia l’inconsistenza di tre quarti dei nuovi personaggi, su tutti la Terza Sorella, che ha un prevedibilissimo arco dalle discrete potenzialità ma che è usato in una maniera scellerata rendendo spesso illogico anche qualcosa che sembrava appunto prevedibile sin dall’inizio.

Il tutto è purtroppo condito dalla seconda grande nota dolente: la regia di Deborah Chow. Spesso molto semplice, che non per forza significa difetto, è però farcita di inutili camere a mano molto agitate in scene che poi così agitate non sono, al punto da portarmi spesso a essere infastidito dai movimenti di macchina e dall’instabilità a schermo.

Ma allora questa serie non ce la vediamo? Starete pensando, veniamo dunque a quello che di positivo c’è e partiamo da i due protagonisti di questa avventura e cioè Obi-Wan e la piccola Leia.
Tutto tra loro due funziona perfettamente, alchimia su schermo, le emozioni che trasmettono e le performance recitative di McGregor e della giovanissima Vivien Lyra Blair sono impeccabili e se siete fan della saga verserete più di una lacrima dalle loro scene.
Ottima la prova anche di Hayden Christensen, che emoziona per la prima volta nei panni di Darth Vader, piccola nota negativa il doppiaggio in italiano che ha inspiegabilmente tolto l’effetto robotico e metallico caratteristico della voce del cattivo di Star Wars per doppiarlo con un Luca Ward troppo sé stesso per assomigliare all’iconica voce che conoscevamo. Scelta bizzarra.

Poco sopra ho precisato “se siete fan della saga” e questo “se” è molto importante, perché determina la riuscita o meno dell’intera serie. Per un fan, la serie riesce a salvarsi dall’insufficienza grazie ad un’ultima puntata incredibile che è un continuo strizzare il nostro piccolo cuore di appassionati. Citazioni, duelli, riferimenti, dialoghi, tutto perfetto per suonare le corde della nostra anima di Jedi cresciuti con la storia di Anakin Skywalker e Obi-Wan Kenobi e che ora torniamo a vederli lì, interpretati da quegli stessi attori che ce li hanno fatti amare in principio, belli come prima e più di prima.
Ho pianto, sono saltato sulla poltrona e mi sono emozionato grazie alla puntata finale, a più riprese e senza sosta dall’inizio alla fine dell’episodio, peccato non esserci arrivati “meglio”.

Insomma Obi-Wan Kenobi è una serie che soddisferà i fan della saga solo grazie all’inizio e al suo finale, lasciandoli un po’ interdetti nello svolgimento centrale. Non è però un prodotto con cui consiglierei di approcciarsi al mondo di Star Wars a qualcuno che non lo conosce o una visione casual per una serata libera; e questo è il grande peccato.

C’erano tutti i presupposti per avere un prodotto migliore e ce ne sarebbero ancora, ma ancora una volta la fase produttiva più sottovalutata nell’attuale epoca cinematografica si dimostra la più importante: la scrittura.

Dopotutto è come un racconto che era partita questa storia no?

“Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana…”

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