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Venerdì 25 Novembre 2022 12:11

Federlazio compie cinquanta anni: “Imprese più forti della crisi”

La Federlazio compie 50 anni. Un traguardo importante che l’Associazione ha voluto sottolineare attraverso eventi dal significativo titolo “Il futuro non aspetta!”, organizzati e promossi nelle quattro province del Lazio. Dopo questi appuntamenti, ieri presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, della Camera di Commercio di Roma, si è svolto l’evento di chiusura.…
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La Federlazio compie 50 anni. Un traguardo importante che l’Associazione ha voluto sottolineare attraverso eventi dal significativo titolo “Il futuro non aspetta!”, organizzati e promossi nelle quattro province del Lazio. Dopo questi appuntamenti, ieri presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano, della Camera di Commercio di Roma, si è svolto l’evento di chiusura.

Alla presenza del Presidente di
Federlazio
, Silvio Rossignoli e del direttore generale, Luciano Mocci, del presidente di Camera di Commercio di Roma, Lorenzo Tagliavanti, di Daniele Leodori, presidente vicario della Regione Lazio e di un’affollata platea di autorità ed imprenditori, è stato presentato il volume “La storia si unisce al presente per formare il futuro”. Un libro edito dall’Associazione, che racconta il percorso socio-economico della nostra regione negli ultimi cinquant’anni. Il lavoro è stato curato dall’Ufficio Studi Federlazio, da Giuseppe Roma, Presidente RUR – Rete Urbana delle Rappresentanze, da Raffaello Bronzini, Claudia Di Carmine, Elena Romito – Divisione analisi e ricerca economica territoriale della Banca d’Italia – Sede di Roma.


L’evento di chiusura./Metro
 

 Nel volume si sottolinea che la regione è cresciuta di un milione di abitanti in cinquant’anni. Dai 4,7 milioni di residenti del 1971 ai 5,7 del 2021. Le imprese, nello stesso periodo, sono passate da 160mila a 449mila e gli addetti sono aumentati del 105,3% rispetto a una media nazionale del 57,9%. Migliorata la qualità del capitale umano laziale, con un incremento dei diplomati e laureati dall’8,7% del 1971 all’attuale 47,6%.

Al centesimo anniversario di Federlazio, nel 2072, la regione avrà 1.166.000 residenti in meno. Passando dagli attuali 5.730.000 ai 4.564.000. La curva scenderà gradualmente con una certa stabilità fino al 2031 (5.683.000 milioni di residenti) e ci sarà una riduzione più accentuata a partire dal 2041 (5.588.000 residenti). Questo calo del “patrimonio demografico” avrà effetti sulla disponibilità di forze di lavoro e sul valore aggiunto. Ed è quindi necessario prepararsi puntando soprattutto su più elevati tassi di partecipazione al lavoro.
Nonostante le crisi recenti, il tessuto produttivo laziale ha dimostrato una notevole vitalità. Fra il 2012 e il 2020 le medie imprese sono cresciute a Roma del 28,8% (443 imprese in più) e nel Lazio del 22%. Le grandi imprese hanno registrato a Roma un +11% (41 aziende in più) e nel Lazio un +21%. Al tempo stesso, tuttavia, non è diminuita la spinta dal basso. Con un aumento nella regione del 4,4% per le micro imprese e dell’8,1% per le piccole imprese. 



La diffusa presenza di medie e piccole realtà creative, poliedriche, flessibile e resiliente da un lato. Un’offerta formativa di qualità e un’attitudine alla collaborazione e all’implementazione di azioni sinergiche dall’altro, hanno permesso al sistema economico regionale di superare le difficoltà che si sono presentate nel corso di questi ultimi cinquant’anni. 

 All’interno del volume, una lettura della Banca d’Italia sull’evoluzione del sistema creditizio del Lazio che, per alcuni dati, parte dopo il 1990, in quanto le serie storiche precedenti quell’anno non possono essere rese omogenee con quelle più recenti per questioni metodologiche dovute a cambiamenti della normativa. Tra il 1990 e il 2020 il rapporto prestiti/PIL è cresciuto più in Italia che nel Lazio. Fino al 1995 il rapporto era sensibilmente più elevato nella regione, per la peculiare struttura economica dell’area, storicamente caratterizzata da un maggior peso dei prestiti alle amministrazioni pubbliche.

 Il divario con l’Italia, pur restando positivo, si è poi progressivamente ridotto, collocandosi su livelli contenuti nel periodo 2005-2010, per il ridimensionamento del peso degli enti pubblici soggetti a operazioni di consolidamento di bilancio, per poi tornare lievemente a crescere tra il 2010 e il 2020. 



Nel corso degli ultimi due decenni il costo del credito si è ridotto. All’inizio del periodo, nel Lazio, i tassi a breve erano superiori alla media nazionale, anche per la maggiore incidenza delle imprese delle costruzioni, mediamene più rischiose. Tale divario si è progressivamente annullato nell’arco dell’ultimo decennio, grazie alla riduzione del leverage delle aziende edili di grandi dimensioni.

 Così Silvio Rossignoli: «Le imprese del territorio hanno fronteggiato con volontà, decisione e capacità di resistenza i problemi legati alla pandemia Covid e quelli energetici. Trasformando un momento di difficoltà in una reazione decisa che ha permesso alla nostra economia di rimettersi in marcia molto prima di quanto si potesse pensare. Noi siamo ottimisti. Sia sul futuro prossimo dell’intero sistema PMI, sia su quello della nostra Associazione, che, al pari degli imprenditori, è sempre riuscita a crescere. E in molti casi ad anticipare i cambiamenti avvenuti nel corso del tempo.  È proprio il caso di dire che in questi cinquant’anni di storia anche noi, insieme alle imprese che rappresentiamo, abbiamo più volte dovuto modificare la nostra natura».



 Per Luciano Mocci «Federlazio, nel corso di questi cinque decenni, ha privilegiato due valori. Il primo il territorio, con la capacità di presiederlo, raccogliendo le istanze provenienti dal tessuto imprenditoriale locale e trasformandole in proposte operative per la stessa Associazione e per i soggetti pubblici che governano la regione. Il secondo lo sguardo verso il futuro. Che in alcuni casi gli ha permesso di anticiparlo, offrendo alle imprese  tutti gli strumenti necessari per consolidare e sviluppare il proprio business in funzione dei cambiamenti. Questo mix, insieme alla professionalità ed alla capacità creativa ha permesso alla Federlazio di tagliare un traguardo così significativo».

Infine per Giuseppe Roma «I cinquant’anni di Federlazio vanno di pari passo con la storia della modernizzazione italiana e del Lazio, avviata, nei primi anni ’70, con la grande espansione della piccola e media impresa. In questo periodo le aziende del Lazio sono più che raddoppiate. Con una densità passata da 35 imprese ogni 1.000 abitanti del 1971 a 74 ogni 1.000 residenti del 2021. E ancora di più a Roma, passata da 33 a 85 imprese per 1.000 abitanti. A questo processo hanno contribuito le associazioni di rappresentanza come Federlazio, con i loro servizi. Ma anche creando comunità con valori condivisi. Un ruolo attualissimo per affrontare le impegnative sfide che ci attendono nell’immediato futuro».

 

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