Martedì 29 Novembre 2022 18:11
Elogio della latinità – Dai romani ai romeni
Giovedì 1 dicembre 2022, alle ore 15,30 presso la Sala Capitolare – Presso il Chiostro del Covento di Santa Maria
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Nella giornata di 1 dicembre, di cui ricorre quest’anno il centoquattresimo anniversario, si celebra un percorso storico e simbolico che coinvolge le ragioni più profonde della nazione romena.
L’evento è organizzato dall’Associazione Politeia (costituita dai consiglieri romeni eletti in Italia). Interverranno: prof. Cristian Luca – Istituto Culturale di Venezia e la dott.ssa Violeta Popescu, Edizioni Rediviva, Milano. In tale occasione verrà presentato il volume Dai romani ai romeni – Elogio della latinità, scritto dal prof. Ioan Aurel Pop, storico e presidente dell’Accademia Romena. Il libro del Professor Ioan Aurel Pop affronta importanti argomenti legati all’origine del popolo e della lingua romena collocati nell’universo della latinità.
Ioan Aurel Pop, Presidente della più alta istituzione culturale della Romania, l’Accademia Romena di Bucarest, autore e coautore di oltre settanta libri, trattati e manuali e più di cinquecento studi e articoli, è membro di alcune accademie e società scientifiche straniere, tra cui l’Accademia europea delle scienze e delle arti di Salisburgo (Austria), l’Accademia nazionale virgiliana di Mantova (Italia), l’Ateneo veneto di Venezia (Italia), l’Accademia europea delle scienze, delle arti e delle lettere di Parigi (Francia). Dal 1993 è direttore del Centro di studi transilvani di Cluj-Napoca dell’Accademia romena.
Durante la manifestazione, l’Associazione Politeia consegnerà i premi Aretè – 1 edizione – ad alcuni importanti esponenti della comunità romena residenti in Italia, che negli anni si sono distinti in vari campi della cultura e della scienza, nella società e nella professione. Sono attesi, a seguito di accordi intercorsi precedentemente, membri del Parlamento italiano, rappresentanti del Comune di Roma ed altre istituzioni.
“I romeni sono i discendenti della romanità orientale, e la testimonianza suprema di questo fatto è la loro lingua, di cui fa parte il loro nome, portatrice in sé della memoria di Roma”.