Servizi > Feed-O-Matic > 318891 🔗

Giovedì 1 Dicembre 2022 08:12

Domenico Morelli. Immaginare cose non viste

da 21/11/22 a 21/01/23

La Galleria Nazionale d'arte moderna e contemporanea - La Galleria

A quasi settant’anni dalla Mostra di disegni allestita nel 1955 da Palma Bucarelli a Valle Giulia, Domenico Morelli (Napoli, 1823-1901) torna ad essere protagonista nelle sale Via Gramsci della Galleria Nazionale, come già lo era stato, nel 1907. Era appena stato trasferito, da Napoli a Roma, il fondo costituito da opere grafiche, cartoni, bozzetti e dipinti rimasti nell’atelier dell’artista alla sua morte e acquistato dallo Stato: Francesco Jacovacci, allora Direttore della Galleria Nazionale d’Arte Moderna, lo aveva parzialmente allestito all’interno di quattro sale di Palazzo delle Belle Arti a via Nazionale.

La mostra è l’occasione per vedere un’ampia parte del ricchissimo ed eterogeneo fondo dell’artista insieme ad opere provenienti anche da altre istituzioni pubbliche o da collezioni private, con l’esposizione di una trentina di dipinti e 9 bozzetti, 9 sculture, un corpus di 48 tavolette a olio su legno con dipinti di paesaggio realizzati nella costa a sud di Napoli, un grande cartone a tecnica mista e una cospicua selezione di 160 opere su carta,  tra gli oltre 800 fogli appartenenti al fondo Morelli conservato dalla Galleria Nazionale.

La gestazione dei dipinti di Domenico Morelli è un processo di continuo ripensamento delle soluzioni compositive ideate dopo un attento studio sul Vero, i cui singoli elementi vengono analizzati più volte, prima di raggiungere la versione ritenuta ottimale. Mentre il ventaglio di tecniche impiegate dall’artista su carta spazia dall’uso di grafite, carboncino, sanguigna e pastello - accompagnati in vari casi da lumeggiature a biacca, nonché dall’inchiostro bruno, spesso abbondantemente acquarellato – all’acquerello e alla tempera in varie tonalità, talvolta su tracce di matita, i bozzetti annullano nel colore l’attento studio grafico di ogni foglio ad essi preparatorio.

Per la prima volta dall’inizio del secolo scorso, viene mostrata al pubblico la tela del dipinto incompiuto Il trovatore tra le monache, ambita a suo tempo dal mercante francese Jean-Baptiste Michel Adolphe Goupil e oggetto di un apposito intervento conservativo da parte degli allievi dell’Istituto Centrale per il Restauro. Dopo la pulitura, le preziose cornici dei dipinti appaiono nella varietà delle loro tecniche: intagliate e decorate a foglia di oro zecchino e argento meccato, a cui era stata aggiunta, in un caso particolare, l’applicazione di una striscia di tessuto sulla superficie lignea.

Una serie di sculture in marmo, bronzo e terracotta di artisti dell’epoca - quali Alfonso Balzico, Adriano Cecioni, Giovanni Focardi, Giacomo Ginotti, Achille D’Orsi, Vincenzo Gemito, Domenico Trentacoste, Giuseppe Renda, Mario Rutelli – è messa in rapporto con i dipinti di Morelli attestandone, in alcuni casi, l’influenza. Varie opere su tela di altri pittori - Gioacchino Toma, Eduardo Dalbono, Achille Talarico, Gaetano Previati, Paolo Vetri -, e un pastello di Francesco Paolo Michetti, dialogano con le soluzioni compositive di Morelli. Il dipinto La leggenda delle sirene di Dalbono viene esposto per la prima volta a fianco della replica  di collezione privata che presenta un’interessante variante nella tavolozza dello sfondo.

leggi la notizia su 060608.it > Eventi e spettacoli > Mostre

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI