Il Natale 2022 è alle porte, ma un regalo di quattro anni fa attende ancora di essere scartato dai romani. Erano le festività del 2017 quando l’abete rosso arrivato in piazza Venezia dalla Val di Fiemme si arrese ad una precoce consunzione, conquistando in breve il soprannome di Spelacchio. L’allora Sindaca Virginia Raggi, nel gennaio…

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Il Natale 2022 è alle porte, ma un regalo di quattro anni fa attende ancora di essere scartato dai romani. Erano le festività del 2017 quando l’abete rosso arrivato in piazza Venezia dalla Val di Fiemme si arrese ad una precoce consunzione, conquistando in breve il soprannome di Spelacchio. L’allora Sindaca Virginia Raggi, nel gennaio 2018, promise che l’albero sarebbe stato riscattato da una “seconda vita”. La segheria della , infatti, si era offerta di trasformare gratuitamente il legno dello sfortunato abete in una “casetta per mamme“, una “Baby little home” dove poter accudire in modo confortevole i bambini, dotata di fasciatoio, poltrona per l’allattamento e tavolino da gioco per i piccoli. Il Campidoglio decise di collocare questa nursery in legno nel cuore di Villa Borghese, accanto ai giochi che si trovano dietro la . Poco dopo la casetta fu regolarmente consegnata e arrivò nel parco, dove giace da allora in abbandono e in eterna attesa di essere messa in funzione.

Come nella migliore tradizione kafkiana della burocrazia capitolina, il dono della Val di Fiemme è finito avviluppato in un groviglio inestricabile di titanici “problemi tecnici” – come il semplice allaccio di acqua e corrente elettrica – accompagnato dal ricorrente scaricabarile sulla competenza gestionale. Il risultato è che, dopo quattro anni di cicliche promesse di apertura, la nursery di Villa Borghese è ancora chiusa e molti, passando sui viali del parco, si chiedono cosa sia quella casetta misteriosa che serba segretamente il ligneo cuore di Spelacchio. 

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