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Martedì 6 Dicembre 2022 11:12

In Ucraina «2,8 milioni di cittadini deportati con la forza»



La denuncia dell'arcivescovo maggiore di Kiev Shevchuk nell'ultimo videomessaggio, che parla anche della «metodica distruzione delle infrastrutture di città e villaggi»

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Cita i rapporti ufficiali, l’arcivescovo maggiore di Kiev Sviatoslav Shevchuk, nel videomessaggio diffuso ieri, 5 dicembre, dalla Capitale ucraina sotto attacco, per portare l’attenzione del mondo sui «due milioni ottocentomila ucraini deportati con la forza, espulsi dalle loro città e villaggi che erano stati occupati», dall’inizio dell’invasione russa, il 24 febbraio scorso. Il presule, che è il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, riferisce anche delle «notizie spiacevoli» ricevute «anche oggi. Gli occupanti russi – spiega – stanno conducendo tattiche e politiche sistematiche per disumanizzare l’Ucraina e spopolare le nostre terre, in particolare, dove sono riusciti a occupare una parte dell’Ucraina». E anche quella parte del Paese che è oggi sotto il controllo delle autorità ucraine «soffre della metodica distruzione delle infrastrutture di città e villaggi, appunto, per demoralizzare le persone e costringerle a lasciare le loro città e villaggi».

Il pensiero e la preghiera dell’arcivescovo vanno a «quei nostri fratelli e sorelle che amano la loro Patria e fanno di tutto per rimanere nel loro villaggio e città. E tutti vogliamo correre in loro aiuto. Amiamo l’Ucraina insieme! Non affrettiamoci a lasciarla – è l’esortazione – ma aiutiamoci a vicenda affinché questa tattica di disumanizzazione e di spopolamento dell’Ucraina fallisca e crolli completamente. Perché amiamo l’Ucraina non solo con le parole, ma con la nostra vita, i nostri fatti, la nostra testimonianza personale».

Come di consueto, Shevchuk fa il punto anche sugli attacchi e la situazione sul campo .«La giornata di ieri e l’ultima notte – riferisce – sono di nuovo sembrate un inferno per alcune città e villaggi dell’Ucraina. Il culmine dello scontro militare è intorno alle città di Bakhmut e Avdiivka. I nostri ragazzi e le ragazze chiedono di pregare per loro. Adesso è il punto più difficile. La situazione è molto complicata». E la conferma arriva anche dai capi delle autorità militari e statali. Destano particolare preoccupazione i pesanti combattimenti in corso dal confine settentrionale a quello meridionale dell’Ucraina. La città di Zaporizhia ha subito un attacco missilistico e i russi ne hanno lanciato un altro, altrettanto massiccio, sulla città di Kryvyi Rih. In entrambi i casi, si contano morti e feriti. Ma se questi attacchi mirano a «spaventarci tutti» , prosegue l’arcivescovo, «ci sono punti di invincibilità» in tutto il territorio dell’Ucraina, trasformati in uno spazio di solidarietà, sostegno e servizio reciproco. «Con il nostro aiuto reciproco ci salviamo a vicenda, rafforziamo la nostra Patria, ci aiutiamo a vicenda a resistere in questa battaglia impari», è la conclusione del messaggio.

6 dicembre 2022

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