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Martedì 6 Dicembre 2022 16:12

Ancora morti in mare, Ripamonti: «L’indifferenza è barbarie»



Il presidente del Centro Astalli dopo l'ultimo naufragio in cui risultano tra i dispersi 2 fratellini: «La politica assuma la responsabilità di governare le migrazioni»

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Ancora un naufragio al largo di Lampedusa. Il barcone su cui viaggiavano in 36, partito dalla Tunisia, si è ribaltato domenica 4 dicembre. Quattro i dispersi, tra cui due fratellini: un neonato di 4 mesi e un bambino di 6 anni. Fra i sopravvissuti, i genitori delle due piccole vittime. Nel pomeriggio era naufragato un altro barcone, sempre al largo dell’isola di Lampedusa, con i soccorritori che hanno salvato 31 persone e recuperato un cadavere, mentre tra 4 e 6 migranti mancherebbero all’appello.

A esprimere il cordoglio del Centro Astalli è il presidente, padre Camillo Ripamonti, secondo cui «è urgente intervenire nel Mediterraneo per porre fine all’ecatombe pressoché quotidiana di migranti. La politica, anche quella europea, assuma la propria responsabilità di governare le migrazioni – prosegue -. Illusorio e senza prospettive continuare a parlare di strategie per fermare le migrazioni. Le migrazioni non possono essere fermate ma devono essere governate. Continuare a rimanere fermi e indifferenti davanti all’abominio delle morti nel Mediterraneo non può essere strategia politica, perché è la barbarie».

6 dicembre 2022

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