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Martedì 6 Dicembre 2022 19:12

Roma, sull’autobus i tasti della fermata sono rotti: utenti costretti a urlare per scendere dal 213 TPL

Pensavamo di averle viste tutte sugli autobus di Roma, ma il servizio di mobilità pubblica ci continua a sorprendere con disagi di gravità inaudita. Ultimo, l’autobus dove la fermata si chiama a voce, probabilmente perché il classico bottone che segnala lo stop all’autista è rotto. Una situazione da ridere, che però preannuncia un grosso disagio […]

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Pensavamo di averle viste tutte sugli autobus di
Roma
, ma il servizio di mobilità pubblica ci continua a sorprendere con disagi di gravità inaudita. Ultimo, l’autobus dove la fermata si chiama a voce, probabilmente perché il classico bottone che segnala lo stop all’autista è rotto. Una situazione da ridere, che però preannuncia un grosso disagio per gli utenti, probabilmente costretti ad urlare per farsi sentire dall’autista e chiedere di fermarsi.

L’episodio si è svolto a Roma, dove un’utente viaggiando sulla linea
TPL
213 ha immortalato l’imbarazzante problema. Infatti, sopra la testa dell’autista al volante, compariva un cartello, neanche scritto tanto grande, con le parole “Fermata a voce forte”. Insomma, utenti costretti a urlare per fermarsi, perchè l’autista sennò non li sente tra confusione nell’autobus, vetro di protezione e magari cuffiette della musica a palla mentre è impegnato a guidare.

Ma una situazione del genere può verificarsi in una Capitale europea come la città romana? Il bus oltretutto, il 213 TPL, affronta un percorso lunghissimo, che collega quasi tutta Roma Est. Per intenderci, è il mezzo pubblico che fa da ponte tra V e VII Municipio, con la vettura che attraversa i quartieri del Pigneto, Casal Bertone, il Prenestino, Centocelle, il Quarticciolo, l’Alessandrino, il quartiere Don Bosco e termina la propria corsa a Cinecittà. 

Insomma, un bus frequentatissimo, dove è plausibile che si crei anche un po’ di confusione, a livello di voci, per l’alta utenza che vede all’interno. In tal senso, l’autobus prevede 46 fermate, che oltretutto toccano anche i territori al confine del Comune di Roma. Una situazione che dovrebbe far circolare sulla tratta bus funzionanti, non certo mezzi dove neanche è possibile prenotare la fermata del bus in maniera vivibile. Ma anzi, serve inventarsi qualcosa per attrarre l’attenzione dell’autista in quei contesti. 

 

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