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Domenica 31 Maggio 2020 19:05

Subiaco, l’Associazione Antonio Lollobrigida sulla situazione sanitaria della Valle dell’Aniene: “Non siamo tra le priorità della Asl RM 5 e della Regione Lazio”

Di seguito, la nota dell’Associazione Antonio Lollobrigida: Siamo in emergenza, ma non c’è fretta, la salute dei cittadini della Valle dell’Aniene, almeno dai fatti, non è tra le priorità della Asl Roma 5 e della Regione Lazio. FERMI I LAVORI di ristrutturazione del Pronto Soccorso dell’ospedale Angelucci di Subiaco e...

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Di seguito, la nota dell’Associazione Antonio Lollobrigida:

Siamo in emergenza, ma non c’è fretta, la salute dei cittadini della Valle dell’Aniene, almeno dai fatti, non è tra le priorità della Asl Roma 5 e della Regione Lazio.

FERMI I LAVORI di ristrutturazione del Pronto Soccorso dell’ospedale Angelucci di Subiaco e fermi i lavori dell’elisuperficie: causa COVID 19.  Lavori che dovevano essere già terminati, così ci dissero, in occasione dell’Open Day Cantiere, organizzato dalla Direzione della Asl Roma 5 per illustrare ai cittadini i lavori che sarebbero stati effettuati, il sindaco di Subiaco Pelliccia, la responsabile della stampa Asl Roma 5 e il responsabile dell’ufficio tecnico dell’ospedale.

  • AMBULATORI OSPEDALIERI CHIUSI, si diceva riapriranno il 28 maggio, ad oggi ancora chiusi.
  • LE ANALISI solo quelle prescritte con grado di urgenza B sulla ricetta regionale.
  • RADIOLOGIA stessa cosa, si effettuano solo esami urgenti e di PS.
  • PRONTO SOCCORSO, sono rimasti soltanto 4 medici, che stanno facendo miracoli per coprire i turni sia dell’attuale pronto soccorso che dell’area stazionamento COVID 19 con un numero di 50 ospitati sospetti e n. 5 casi diagnosticati e trasferiti altrove.
  • CHIRURGIA, ad oggi, rimasti soltanto 4 posti letto, con carenza di organico.
  • MEDICINA, con 20 posti letto e con un buon indice di rotazione, nonostante ciò, viene trasferita una dottoressa all’ospedale di Palestrina e non ancora rimpiazzata.
E MENTRE IL PRESIDIO OSPEDALIERO DI SUBIACO, A SERVIZIO DI TUTTA LA VALLE DELL’ANIENE, VIENE FATTO, PIANO PIANO, MORIRE, GLI ALTRI OSPEDALI DELLA ASL ROMA 5 SI STANNO RAFFORZANDO

  • TIVOLI: completati tutti i lavori di ristrutturazione dell’ingresso.
  • PALESTRINA: prima da ospedale-COVID 19, ora è diventato ospedale normale, con l’acquisizione di n. 4 posti di rianimazione: a differenza di Subiaco che è stato declassificato in Presidio di Primo Soccorso, non tenendo conto della situazione geografica e orografica del nostro distretto.
  • COLLEFERRO: Ampliamento del Pronto Soccorso da 800 a 1.300 m. quadrati, è in realizzazione un nuovo reparto di oculistica e il Primo Laboratorio Chemioterapico dell’Azienda Asl Roma 5, successivamente sono previsti n. 4 posti di rianimazione.
RISULTATO =  Posti di terapia intensiva: COLLEFFERRO +4, PALESTRINA +4.  SUBIACO = ZERO ?!?!?!

DOPO 10 ANNI DI CHIACCHIERE, CON RISULTATI NEGATIVI, ORA, DA GIUGNO 2020 SI POTREBBE RIAPRIRE UNA GRANDE POSSIBILITA’ PER TRASFORMARE IL NOSTRO PRESIDIO OSPEDALIERO, IN OSPEDALE MONTANO = UN OSPEDALE VERO!!

Da giugno, perché entro il 31 maggio 2020, a detta di Zingaretti e del sindaco Pelliccia, è attesa la fine del Commissariamento della Sanità Regionale del Lazio; nonostante permangono la non rispondenza al rapporto disposto dal Ministero di 3,3 posti letto per acuti ogni mille residenti, (Asl Rm 5 ha un rapporto di 0,8 per ogni mille residenti), nonché la permanenza del debito (Zingaretti dice che nel commissariamento permangono gli ospedali romani del S. Andrea, Policlinico Umberto I e S. Giovanni che da soli fanno oltre 200 milioni di euro di debito), non viene compreso nel computo del debito i deficit di tutte le Asl nonché dell’Ares 118.    A questo andrebbe aggiunto il problema derivante dal perdurare dell’acquisizione del personale infermieristico e tecnico mediante appalto a cooperative invece di utilizzare le graduatorie aperte presso il S. Andrea con oltre 6.000 idonei.

Ma, se il 31 maggio 2020, ci sarà la fine del commissariamento, si può aprire una nuova pagina da scrivere per il nostro ospedale. Proprio in previsione di questo, dal mese di febbraio 2020, molti sindaci (circa 20) nella Valle dell’Aniene hanno deliberato la richiesta alla Regione Lazio la classificazione dell’ospedale “A. Angelucci” di Subiaco a qualifica di “OSPEDALE MONTANO”.     A distanza di due mesi e mezzo dalla riunione in Comunità Montana svoltasi il 4 febbraio 2020, finalmente nel mese di aprile è arrivata, con molte inesattezze all’interno, anche la delibera del comune di Subiaco e, in copia incolla, di Anticoli e Vicovaro con le stesse inesattezze.

Inesattezze volute per non turbare troppo la Regione oppure per una mancanza di conoscenza della materia da parte dell’intero consiglio comunale?!     La delibera rileva che l’Angelucci di Subiaco è dotato di 40+10 posti letto per acuti attivi, mentre l’ultimo rapporto annuale della Asl RM 5 e le 15 delibere dei comuni del distretto di Subiaco licenziate prima di questa, riportano n. 29 posti letto per acuti attivi (24 dopo l’accorpamento alla lungodegenza). Sempre la stessa delibera chiama in causa anche il Ministero della Sanità, spostando sul ministro Speranza i doveri che, al contrario, ricadono su Zingaretti.  Quando saremo fuori dal commissariamento non ci sarà bisogno di alcuna legge nazionale che, nell’ultimo comma del punto “9.2.1 Ospedale sede di Pronto Soccorso” del Decreto ministeriale 70, contempla la possibilità di concedere “la funzione di Pronto Soccorso” agli ospedali come Subiaco, ma lo deve fare la Regione, che ha il potere di classificare l’ospedale di Subiaco in OSPEDALE MONTANO.

Una richiesta fuorviante che ci interroga: le amministrazioni di Subiaco, Anticoli e Vicovaro vogliono veramente questa battaglia al fianco dei cittadini e, soprattutto al fianco dei primi cittadini che hanno già deliberato chiamando in causa solo la Regione Lazio?

La Regione sa che la nostra rivendicazione ha lo scopo di far riconoscere all’attuale presidio in zona disagiata, la classificazione di SEDE DI PRONTO SOCCORSO, il che vuol dire l’ospedale che abbiamo avuto fino a gennaio 2015 riportato alle attuali predisposizioni del regolamento nazionale. Ossia tra i 70 e 80 posti letto, tre reparti, medicina, chirurgia con annessa ortopedia, e posti di terapia intensiva e sub intensiva.

Questo lassismo nei confronti dell’ospedale di Subiaco potrebbe portare ad una scelta sconsiderata: il timore che un domani non sarà più potenziato ma diventi ancora di più una struttura accessoria o di prossimità.  Infatti mentre sono sospesi i lavori per la riorganizzazione del Pronto Soccorso e dell’Elisuperficie, riprendono i lavori per il II° modulo Rems; prima di fare questo vengono spontanee le seguenti domande: è regolare la struttura fin qui operativa?? E’ stata regolarizzata? (mediante conseguimento di apposito corso di formazione professionale) la posizione delle varie categorie di personale ivi operanti, come prescritto dalla legge istitutiva?

REGOLARIZZARE L’ESISTENTE PRIMA DI PORRE IN ESSERE NUOVI INTERVENTI.

In Italia la Legge Nazionale istitutiva è uguale per Tutti e per tutte le Zone. Molte sentenze della Magistratura tengono conto dei pareri dei tecnici (vedi Corleone), proibiscono la realizzazione delle Rems all’interno degli ospedali civili.

Per le motivazioni espresse in premessa, L’ASSOCIAZIONE “A. LOLLOBRIGIDA”, RICHIEDE ALLA COMMISSIONE SANITA’ DELLA REGIONE LAZIO FORMALMENTE UN INCONTRO, PER DEFINIRE ATTI CONCRETI E FORMALI DA ASSUMERE PER IL RICONOSCIMENTO DELL’OSPEDALE DI SUBIACO QUALE OSPEDALE MONTANO, ATTRAVERSO LA RICHIESTA AL CONSIGLIO REGIONALE DELLA RIPRESA DELL’ITER RELATIVO ALLA L.R. n. 9 DEL 6/4/2009;

TENENDO CONTO DEI SINDACI DEI COMUNI CHE HANNO DELIBERATO FACENDO PROPRIA LA POSIZIONE PROGRAMMATICA DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE, PORTATA AVANTI DALLA SUA FONDAZIONE.

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