Servizi > Feed-O-Matic > 50526 🔗

Lunedì 1 Giugno 2020 13:06

Vaticano, nuovo codice appalti: più efficienza e trasparenza


Motu proprio del Papa sulle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici. Pignatone: le migliori regole della comunità internazionale

L'articolo
Vaticano, nuovo codice appalti: più efficienza e trasparenza
proviene da
RomaSette
.

leggi la notizia su RomaSette




«Al fine di consentire una più efficace gestione delle risorse, ho ritenuto di approvare un insieme di norme volte a favorire la trasparenza, il controllo e la concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici stipulati per conto della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano».  Lo annuncia Papa Francesco nella lettera apostolica in forma di “Motu proprio”, pubblicata oggi, 1 giugno.

L’intenzione manifestata dal Pontefice è quella di «fissare i principi generali e delineare una procedura unica in materia, attraverso un corpus normativo valido per i diversi Enti della Curia Romana, per le Istituzioni amministrativamente collegate alla Santa Sede, per il Governatorato dello Stato, nonché per le altre persone giuridiche canoniche pubbliche specificatamente individuate». Segnalando comunque che «questa disciplina contempla quelle necessarie differenze tra la Santa Sede e lo Stato della Città del Vaticano», Papa Francesco sostiene che «la promozione di un apporto concorrente e leale di operatori economici, unito alla trasparenza e al controllo delle procedure di aggiudicazione dei contratti, consentirà una migliore gestione delle risorse che la Santa Sede amministra per conseguire i fini che della Chiesa sono propri, garantendo agli stessi operatori parità di trattamento e possibilità di partecipazione mediante un apposito Albo degli operatori economici e specifiche procedure».

Nella lettera viene esplicitata una ulteriore intenzione del Papa: «L’operatività dell’intero sistema costituirà, inoltre, ostacolo a intese limitative e consentirà di ridurre in modo notevole il pericolo di corruzione di quanti sono chiamati alla responsabilità di governo e di gestione degli Enti della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano». Disposta una regolamentazione per le controversie: «A questa normativa, di carattere sostanziale, si accompagna una normativa processuale, volta a garantire il ricorso alla tutela giurisdizionale in caso di controversie circa le procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici o in relazione ai provvedimenti di iscrizione o di cancellazione dall’Albo degli operatori economici».

Il testo, che sarà promulgato attraverso la pubblicazione su L’Osservatore Romano, «entrerà in vigore trenta giorni da oggi. Il documento è il frutto di un lavoro sinergico coordinato dalla Segreteria di Stato, tra i vari enti della Curia Romana, tra cui il Consiglio per l’Economia, la Segreteria per l’Economia, l’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica e il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano». In un comunicato la Sala stampa della Santa Sede rileva anche che «la normativa si inscrive nella più avanzata legislazione internazionale in materia». «Principio ispiratore del nuovo testo è la diligenza del buon padre di famiglia, che desidera una gestione efficace ed etica delle proprie risorse, che favorisca al contempo la trasparenza, il controllo e un equo trattamento di reale concorrenza tra quanti desiderano stabilire un rapporto economico con gli enti interessati».

 

Per il presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, la nuova legge “Sulla trasparenza, controllo e concorrenza nelle procedure di aggiudicazione dei contratti pubblici”, è «una nuova importante manifestazione della volontà di Papa Francesco, e dunque della Santa Sede, di essere parte attiva della comunità internazionale, anche condividendone e recependone le regole che hanno ispirato in questi anni importanti riforme in vari campi dell’ordinamento giuridico vaticano».

Tre i fini del “codice degli appalti” sottolineati da Pignatone e «indicati con chiarezza dalla lettera apostolica che la accompagna». Anzitutto, la volontà di «realizzare notevoli economie di spesa come risultato di una più ampia e corretta concorrenza tra gli operatori economici interessati che potranno iscriversi in un apposito Albo». Poi, «una efficiente gestione delle risorse». E, infine, «un rinnovato, deciso impegno contro il rischio di corruzione. Per conseguire questi obiettivi vengono recepite le migliori regole e le migliori pratiche elaborate dalla Comunità internazionale – sottolinea Pignatone -, fondate sui principi di trasparenza e di favore per la concorrenza».

Il presidente del Tribunale vaticano indica anche «l’articolato sistema di controlli, anche informatici» previsto. «Naturalmente anche la nuova legge deve rispecchiare i principi propri dell’ordinamento vaticano e quindi l’articolo 81 prevede che tutti i contratti siano disciplinati dal Diritto canonico con un rinvio, per quanto non regolato espressamente, alle leggi dello Stato vaticano».

Vincenzo Buonomo, rettore della Pontificia Università Lateranense e docente di diritto internazionale, oltre che consigliere dello Stato della Città del Vaticano, in una intervista ai media vaticani sottolinea: «Utilizzando apposite misure di contrasto si eviteranno contratti e transazioni che sono l’antitesi della corretta amministrazione. Si potrà eliminare la piaga degli sprechi, le perdite, e quindi, prevenire la corruzione nelle sue diverse forme». (Filippo Passantino)

1 giugno 2020

L'articolo
Vaticano, nuovo codice appalti: più efficienza e trasparenza
proviene da
RomaSette
.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI