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Martedì 21 Luglio 2020 14:07

Otto romani su 10 rifiutano i mezzi pubblici. Metro, biglietti giù del 70%




Quanto emerge dall’ultimo studio dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici di Roma Capitale (ACoS) suona come un allarme per l’Atac, la municipalizzata capitolina impegnata nella procedura di concordato concessa dal Tribunale fallimentare. 

Salta un pilastro del piano di rientro, gli incassi da bigliettazione, motivo per il quale il Comune dovrà probabilmente riscrivere insieme ai giudici la road map del rientro dal maxi debito - 1,3 miliardi - calibrandola sullo scenario post Covid. 

La prima rata (110 milioni) ai creditori di Atac è stata versata lo scorso 25 giugno nonostante la deroga concessa dal governo. Ma la prossima?

Perché il quadro definito dall’Agenzia non conforta in ottica futura. Basta prendere gli ultimi dati relativi al numero di passeggeri in metro ricavati dall’analisi dei tornelli di Roma Servizi per la Mobilità: «Dal 4 maggio, con l’inizio della fase 2 dell’emergenza, il calo dei passeggeri rimane oltre il 70% per le linee A, B e B1 e oltre al 60% per la linea C». 

Nonostante le riaperture e una situazione contagio messa tutto sommato in sicurezza, dunque, i cittadini continuano a evitare i mezzi pubblici. 

Sia nel sottosuolo sia in superficie, dove l’utenza è più difficilmente tracciabile visti i pochi contapasseggeri installati. 



Per bus e tram, sui quali vengono conteggiati i biglietti venduti e non l’effettivo carico di utenti, si registra comunque un calo dato che, tra i fruitori abituali, «un 40% ha preferito ricorrere a mezzi privati e un altro 20% si è mosso a piedi». 

Le scene di mezzi affollati nonostante il limite di carico del 50% imposto dalla Regione, evidentemente, fanno emergere un altro problema, quello dell’evasione, che va in ogni caso a incidere sulle finanze dell’Atac e, quindi, sull’efficienza del servizio.

Che, infatti, continua a non essere ottimale, anzi. Tenendo conto del crollo dell’utenza, i numeri raccontano la costante di guasti e disagi che, al netto del lockdown, caratterizza il confronto tra questo e lo scorso anno. 

Se la circolare 020 di Prima Porta detiene il record 2020 come linea disattivata il maggior numero di volte, i disservizi si concentrano più o meno sempre sulle stesse direttrici - in particolare i tram: il 19 è confermato maglia nera, l’8 è la new entry e il 3 fa registrare l’aumento più significativo di segnalazioni. 

Mentre sulle metro, soprattutto la A, nonostante la scarsezza di utenti i problemi sono persino maggiori rispetto al 2019. 

Questa la foto di ACos a cui il Comune risponde con il monopattino come alternativa per la mobilità cittadina: quattro le compagnie autorizzate, ognuna ha mille mezzi in giro per Roma e chiede 1 euro per lo sblocco iniziale. 

Poi ciascuna ha un costo al minuto: Hellbitz costa 0,15 euro, Dott 0,19, Lime e Bird 0,25. Tariffe non così economiche.

Da Il Corriere della Sera




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