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Domenica 26 Luglio 2020 06:07

I chioschi bar di Ostia, i Tredicine e il M5S che persevera nei suoi errori

Il X Municipio ritira il bando dopo che la nota famiglia stava per aggiudicarsi i baretti a forma di frutta. La lezione di piazza Navona non è servita a nulla

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La Presidente del X Mun. Di Pillo
 

Giuliana Di Pillo, presidente grillina del X Municipio lo ammette sconsolata: “E’ vero non sappiamo scrivere i bandi”. Una ammissione che fa guadagnare punti alla sua immagine.
Ma se parliamo di punti  questa storia parte male proprio per il punteggio che il suo stesso Municipio voleva assegnare a chi avesse maturato anzianità nel settore del commercio ambulante.

Parliamo dei piccoli bar con immagine di frutta, previsti per l’estate del 2020 sul Lungomare di Ostia. Li chiamano “fruit bar”, ma altro non sono che bancarelle a forma di ananas.



 

Il Municipio decide di emanare un bando per assegnarli ma – ecco l’idea geniale – attribuisce ben 40 punti a coloro che hanno maturato esperienza nell’ambulantato. E ovviamente il meccanismo premia la famiglia Tredicine che presenta direttamente una domanda su quattro e indirettamente (tramite prestanome e parenti) altre candidature.

Negli uffici e nel parlamentino di Ostia, nessuno nasconde il proprio imbarazzo per la caduta in fallo e così la stessa presidente Di Pillo annuncia il ritiro del bando. “E’ un errore tecnico, ci siamo sbagliati rispetto alla durata della permanenza dei chioschi”, è la scusa ufficiale. Ma tutti sanno che il vero motivo sta altrove e cioè nell’abbondanza di potenziali assegnazioni ai Tredicine.

Lo conferma il consigliere di opposizione Marco Possanzini, segretario di Sinistra Italiana nel Municipio, che ha seguito da vicino la questione. “Bastava leggere l’articolo 10 del bando per notare un poderoso squilibrio a vantaggio dei soliti noti dell’ambulantato. In pratica un’autostrada per quelli dei camion bar”. Possanzini nota anche altre stranezze come quella della ditta che produce i chioschi a forma di frutta che si era fatta pubblicità sulla pagina del consigliere Paolo Ferrara, il leader grillino a Ostia.

Eppure la giunta capitolina a guida cinquestelle ha nel suo curriculum un precedente illustre di bando scritto male ed è quello per la Befana di piazza Navona. Anche qui, per le insistenze del presidente della Commissione Commercio Andrea Coia, si volle lasciare forzatamente
la definizione di “fiera”
, concedendo oltre la metà dei banchi ai Tredicine per 12 anni, appaltando in sostanza solo a loro la più antica festa popolare natalizia. A quell’epoca, l’assessore Meloni
decise di lasciare la giunta in polemica
con questa decisione attribuendo a Coia il soprannome di Coiacine.

Evidentemente gli errori che dovrebbero bruciare nella coscienza dei 5stelle non hanno insegnato un bel niente, se ancora una volta si attribuisce all’anzianità di settore il punteggio determinante.

Una scelta che non solo privilegia una certa famiglia, ma taglia fuori giovani, nuovi imprenditori, stranieri o chiunque altro abbia un’idea innovativa da portare nella ristorazione ambulante. Se qualcuno aveva in animo di vendere in quei chioschi dei gelati particolari o degli hamburger di qualità, non avrebbe avuto la possibilità di concorrere perché privo dell’anzianità di settore. Insomma un’operazione che esclude e non è certo innovativa o inclusiva. Che premia sempre gli stessi e non le idee o i contenuti.

Ma c’è di più. Un bando che assegna delle postazioni estive su un Lungomare deve essere pronto a marzo, massimo aprile, proprio per dare il tempo ai nuovi operatori di attrezzarsi, acquistare il materiale, assumere il personale. Pubblicarlo a fine luglio fa ridere, anzi fa piangere e incazzare perché è un ulteriore elemento che avrebbe avvantaggiato chi già dispone di quelle attrezzature e di quel know-how.

Insomma, questa storia che sembra minore nel contesto di sfacelo romano, è in realtà emblematica della violenza perpetrata nei confronti delle giovani generazioni che vogliono solamente inventarsi un mestiere con criteri nuovi, che vogliono provare a fare qualcosa di rivoluzionario. A loro non pensa nessuno. Si preferisce tutelare i garantiti, quelli che gli ambulanti già li fanno da generazioni offrendo servizi e qualità scadente.

Difficile pensare che quella dei 5stelle verrà ricordata come l’amministrazione del nuovo. Piuttosto ne parleremo come il periodo della restaurazione e dell’Ancien Régime.

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