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Giovedì 30 Luglio 2020 13:07

Antonio, medico, a 29 anni in prima linea nei reparti Covid

Antonio Liguori, giovane medico al Gemelli, covid, coronavirus
Giovane specializzando del Gemelli, anche lui "Eccellenza millennial": «Avrei dato più rilievo mediatico ai pazienti». Le passioni: maratona e kitesurfing

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Antonio Liguori, giovane medico al Gemelli, covid, coronavirus
Sta trascorrendo le vacanze in Calabria, terra di origine dei genitori e della fidanzata Daniela, Antonio Liguori, 29 anni, specializzando al terzo anno di Medicina interna al Policlinico universitario Agostino Gemelli. «In questi giorni sono di base a Palmi ma sto girando e visitando la regione, l’ultima tappa è stata Tropea», dice mentre si trova proprio su un treno locale per un trasferimento. Le ferie quest’anno sono davvero meritate per il giovane medico laureato nel 2016 nella sede romana dell’Università Cattolica: da metà marzo, per due mesi, è stato impegnato in prima linea al Policlinico nei reparti
Covid
.

«Pur essendo ancora in formazione – spiega -, con altri specializzandi siamo stati chiamati in servizio visto il grande bisogno di medici, in un momento in cui tutti i reparti sono stati riconvertiti per la cura del
coronavirus
». Inoltre anche il «fattore età, per noi più giovani, poteva essere elemento di tutela contro il virus». Si è trattato di una «grande responsabilità – sottolinea – non solo perché siamo stati gli occhi e le mani dei colleghi più esperti ma anche per il ruolo svolto nei confronti dei pazienti, sul piano medico ma pure nel tentativo di essere elemento di forza per chi era isolato da tutto e tutti, in balia di immagini televisive monotematiche su un virus sconosciuto che faceva paura».

Per essersi distinto per il suo impegno, lo scorso 22 luglio Antonio ha ricevuto – in rappresentanza di tutti gli specializzandi coinvolti – il premio speciale
Eccellenza Millennial
. Il riconoscimento, giunto alla sesta edizione, ha premiato fino ad oggi 200 giovani, valorizzando il loro talento e le loro inclinazioni. «Per quello che ho visto e vissuto – sostiene lo specializzando -, avrei dato e darei più rilievo mediatico ai pazienti che sono stati vittima del Covid, non solo a medici e personalità famose. Ciò che è importante è far comprendere, specie a chi sembra cieco di fronte a questa situazione, come il comportamento di ognuno influisce sul diffondersi del virus, che dovrebbe rimanere solo un brutto ricordo impresso nella nostra memoria».

Oltre al viaggio, come strumento di recupero e relax dopo un anno di lavoro intenso, Antonio si dedica agli sport, «in particolare a quelli acquatici, come il kitesurfing – dice -, ma ho anche una passione per la corsa, nata proprio in questi anni di specializzazione e che richiede un impegno costante per arrivare a centrare gli obiettivi, come nella vita e nella professione». Nel 2019 il giovane medico ha corso la maratona di Firenze, vivendola come «una sfida prima di tutto con me stesso, per testare, e andare oltre, i miei limiti». Ancora, «in linea con una mentalità scientifica», che ha orientato gli studi di Medicina con il fine di «rendere pratica e al servizio del prossimo la scienza medica», Antonio, figlio di due ingegneri, apprezza «le serie televisive come “Dark”, il cui intreccio si svolge su tre piani temporali».

30 luglio 2020

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