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Venerdì 31 Luglio 2020 12:07

Caldo, il decalogo di Uecoop contro l’afa record


Oltre 4 milioni gli anziani a rischio. Tra le indicazioni, impostare il condizionatore a un massimo di 7 gradi di differenza con l’esterno e bere frequentemente

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Evitare di uscire di casa nelle ore più calde; vestire con abiti leggeri non aderenti preferibilmente di fibre naturali; aprire le finestre solo al mattino presto o la sera; evitare di restare sotto il soffio diretto dei condizionatori; impostare il condizionatore ad un massimo di 7 gradi di differenza con l’esterno. E ancora, fare bagni e docce con acqua tiepida e bagnarsi viso e braccia con acqua fresca; salire sull’auto solo dopo aver aperto finestrini e portiere per far arieggiare l’abitacolo; evitare l’eccesso di sale nei cibi; bere frequentemente acqua ma anche succhi e centrifugati; consumare pasti leggeri, frutta e verdura. Sono le indicazioni contenute nel decalogo contro l’afa record, stilato da Uecoop (Unione europea delle cooperative) sui dati Istat in riferimento all’ultima ondata di caldo africano, con temperature fino a 40 gradi e allerta rossa in diverse città della penisola, da Roma a Bologna, da Torino a Firenze, da Campobasso a Pescara, da Rieti a Frosinone, da Bolzano a Perugia.

Sono oltre 4.400.000 gli italiani over 80 messi a rischio dai drastici sbalzi di temperatura fra l’aria torrida all’aperto e quella più fredda dei locali climatizzati, è evidenziato nell’analisi. I problemi maggiori naturalmente sono per i grandi anziani, fra i più esposti ai colpi di calore, visto che, evidenziano i ricercatori, hanno un sistema di termoregolazione meno efficiente, manifestano con maggiore facilità i sintomi dell’ipertermia e hanno una più alta vulnerabilità alle malattie respiratorie. Più in generale, avvertono, gli anziani hanno una minore percezione del bisogno di bere per idratarsi, soprattutto con le alte temperature estive. Nei grandi centri urbani l’incremento del rischio malori raggiunge il 50% per i soggetti con più di 85 anni e per vedovi, separati e divorziati, spiega Uecoop sulla base di uno studio del dipartimento della Protezione civile per la prevenzione ondate di calore.

Negli ultimi anni gli shock termici fra abitazioni e ambienti esterni, si evidenzia ancora nell’analisi,  sono stati accentuati dai cambiamenti climatici, che hanno portato a modificare le modalità di assistenza da parte delle cooperative e degli operatori specializzati, con una maggiore attenzione ai comportamenti e agli stili di vita dei pazienti rispetto ad alimentazione, abitazioni e stanze da letto, uso dei condizionatori e precauzioni sulle passeggiate all’aperto. Di qui la necessità del decalogo, offerto a beneficio soprattutto degli anziani e delle persone più a rischio.

31 luglio 2020

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