Giovedì 6 Agosto 2020 07:08
Forse non tutti sanno che … a Boville Ernica (FR) c’è “l’Angelo di Giotto” in esilio
Circondata dalla cornice naturalistica della Valle del Sacco, della Valle del Liri e della Valle del fiume Cosa, Boville Ernica
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Circondata dalla cornice naturalistica della Valle del Sacco, della Valle del Liri e della Valle del fiume Cosa, Boville Ernica – con la sua possente cinta muraria medievale intervallata da 18 torri ancora intatte (alternate tonde e quadre) – protegge e conserva al suo interno preziosi e rari tesori.
Consiste in un tondo dal diametro di 70 cm e rappresenta un angelo a mezzo busto. Interessantissimo, tra l’altro, perché ci dà una idea del valore originario del capolavoro dell’intero mosaico.
È opera indubbia di Giotto ed è, inoltre, di una eccezionale importanza per la storia dell’arte in quanto è l’unico mosaico – su disegno di Giotto – giunto integro fino a noi.
Un altro angelo, gemello, si trova nelle Grotte Vaticane.
Altro importante reperto, rinvenuto nel 1941 durante alcuni lavori agricoli nella campagna circostante del paese, è il sarcofago paleocristiano datato in un periodo compreso tra il 330 e il 350 d.C.
È un sarcofago unico al mondo, in quanto per quel periodo, è praticamente intatto.
È un sarcofago unico al mondo, in quanto per quel periodo, è praticamente intatto.
Oltre all’importanza archeologica il suo “unicum” è relativo anche all’aspetto iconografico: scolpita a rilievo sul coperchio vi è una “Natività” che, quindi, a ben ragione, può essere considerata la più antica rappresentazione del “presepe”.
Altre opere d’arte presenti all’interno della chiesa sono: il bassorilievo in marmo della “Madonna col Bambino” del Sansovino; un busto argenteo attribuito al Cellini e contenente la reliquia di San Pietro Ispano.
Una curiosità: percorrendo a piedi l’intero circuito delle mura sono visibili i territori di ben 72 comuni diversi appartenenti a 6 province di 4 regioni diverse (Lazio, Campania, Abruzzo, Molise).
Sulla balaustra del piazzale Granatieri di Sardegna è stata collocata una pietra che indica la direzione dei numerosi paesi che si possono vedere in lontananza.
Il particolare fascino di questi panorami a perdita d’occhio è stato descritto e raffigurato, esaltandone la bellezza e la particolarità, da personalità come Cesare Zavattini (noto cineasta del neorealismo italiano che qui soggiornò dal 1942 al 1943 con la sua famiglia) e da uno dei più famosi Macchiaioli e incisore, Giovanni Fattori.
Sulla balaustra del piazzale Granatieri di Sardegna è stata collocata una pietra che indica la direzione dei numerosi paesi che si possono vedere in lontananza.
Il particolare fascino di questi panorami a perdita d’occhio è stato descritto e raffigurato, esaltandone la bellezza e la particolarità, da personalità come Cesare Zavattini (noto cineasta del neorealismo italiano che qui soggiornò dal 1942 al 1943 con la sua famiglia) e da uno dei più famosi Macchiaioli e incisore, Giovanni Fattori.
Brunella Bassetti