Mercoledì 12 Novembre 2025 13:11
Roma verso una cabina di regia della rete antiviolenza


Firmato in Campidoglio il protocollo d’intesa tra istituzioni, forze dell’ordine, sanità, scuola e associazioni. Il sindaco Gualtieri: «L'obiettivo è rendere più efficace il sistema di prevenzione e protezione»
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Rafforzare la cultura della prevenzione, del rispetto e della parità, con una presa in carico integrata e multidisciplinare delle donne vittime di violenza. E ancora, uniformare le procedure operative, promuovere la formazione continua di operatori e operatrici, coordinare le attività di monitoraggio e analisi del fenomeno e sostenere campagne di sensibilizzazione rivolte alla cittadinanza. Sono questi gli obiettivi della cabina di regia interistituzionale della rete antiviolenza della città di Roma per contrastare la violenza sulle donne, istituita con il protocollo d’intesa siglato ieri, 11 novembre, in Campidoglio. Un organismo permanente di coordinamento e direzione strategica, che garantirà il raccordo tra tutti i componenti e la coerenza delle azioni rispetto agli indirizzi condivisi.
A sottoscrivere il protocollo, Roma Capitale, la Prefettura di Roma, la Questura, il Comando provinciale dell’arma dei Carabinieri, le ASL Roma 1, Roma 2 e Roma 3, l’Ufficio scolastico regionale per il Lazio e le associazioni che gestiscono i Centri antiviolenza e le Case rifugio: Differenza Donna, Asilo Savoia, Obiettivo Uomo, Casa delle Donne Lucha y Siesta, Cooperativa Be Free, Fondazione Pangea e Telefono Rosa. Tutte realtà che hanno condiviso il percorso di costruzione istituzionale promosso e coordinato nell’ambito delle attività dell’assessorato alle Attività produttive, pari opportunità e attrazione investimenti guidato da Monica Lucarelli.
Il protocollo, che dà concreta attuazione al quadro normativo internazionale, nazionale e regionale, «rappresenta inoltre per Roma Capitale uno strumento operativo per rendere effettivi gli obblighi di cooperazione e integrazione multi-agenzia previsti dalla Convenzione di Istanbul, traducendoli in una rete cittadina strutturata – rilevano dal Campidoglio -. È anche un punto d’arrivo di un lungo lavoro di rete che ha progressivamente messo in connessione tutti i soggetti impegnati nella tutela delle donne e dei minori vittime di violenza, favorendo la definizione di una governance cittadina unitaria e orientata alla continuità, capace di garantire una risposta tempestiva e coordinata, oltre che un collegamento costante tra istituzioni, servizi pubblici e realtà del privato sociale».
Per il sindaco Roberto Gualtieri, «contrastare la violenza contro le donne è una delle sfide più profonde per una città che vuole essere giusta e sicura. Con questo Protocollo d’intesa – ha affermato – Roma si dota di una cabina di regia stabile che mette in rete istituzioni, forze dell’ordine, sanità, scuola e associazioni, con l’obiettivo di rendere più efficace il sistema di prevenzione e protezione. Abbiamo scelto di investire su un modello che assicuri interventi tempestivi e coordinati per stare accanto a ogni donna vittima di violenza e sostenere chi lavora ogni giorno per garantirle accoglienza e tutela. La violenza di genere chiama in causa l’intera comunità e Roma intende fare la sua parte», ha assicurato .
L’assessore Lucarelli ha parlato di «un lavoro lungo e complesso», portato avanti per «dotare la città di uno strumento stabile, coordinato e operativo. Non è stato un percorso semplice – ha sottolineato -: mettere insieme realtà diverse, armonizzare procedure, superare frammentazioni è stato un lavoro quotidiano di ascolto, mediazione e visione. Ed è proprio da questa complessità che nasce un risultato solido, capace di durare nel tempo». Frutto di un impegno costante e «della convinzione che la lotta alla violenza di genere richieda una governance unitaria, un linguaggio comune e un sistema che risponda prima di tutto ai bisogni delle donne e dei loro bambini». Nelle parole di Lucarelli, «Roma oggi si dota di un modello che non si limita a coordinare, ma che trasforma il modo in cui la città affronta la violenza, rendendo strutturale ciò che per troppo tempo è stato emergenziale».
La cabina di regia, ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali e salute Barbara Funari, rappresenta un «presidio fondamentale anche per rafforzare i servizi sociali e la presa in carico di donne che subiscono violenza, garantendo a loro e ai figli percorsi di protezione e di autonomia e supporto concreto nei momenti più critici. Un aspetto prioritario – ha aggiunto – è la tutela dei minori, spesso vittime dirette o indirette della violenza. Attraverso un lavoro integrato tra servizi sociali, centri antiviolenza e autorità competenti, intendiamo costruire una rete solida e competente capace di intervenire in modo coordinato, confermando il contrasto alla violenza di genere come una responsabilità collettiva e una priorità sociale».
12 novembre 2025
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