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Domenica 16 Novembre 2025 22:11

Reina a Primavalle per la presa di possesso del titolo cardinalizio



Il vicario accolto dalla comunità di Santa Maria Assunta e San Giuseppe, di cui Francesco gli aveva assegnato il titolo nel Concistoro del 7 dicembre 2024. Il dono di casula, mitra e pastorale. «Dobbiamo camminare insieme nella comunione»

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Accolto sulla soglia della chiesa dalla e nella “sua” comunità con calore dall’abbraccio del parroco. Questo il gesto iniziale, unitamente al bacio del Crocifisso, con cui questa sera, 16 novembre, il cardinale vicario Baldo Reina ha preso possesso del proprio titolo cardinalizio a Primavalle. Percorrendo la navata per raggiungere l’altare, il porporato ha benedetto la comunità di Santa Maria Assunta e San Giuseppe, che Papa Francesco gli aveva appunto assegnato nel Concistoro del 7 dicembre del 2024. Proprio dalle mani di alcuni parrocchiani ha ricevuto prima dell’inizio della solenne celebrazione 3 doni «semplici ma che dicono il nostro affetto, la nostra gratitudine e il desiderio di camminare con te», ha detto il parroco don Luciano Squizzato.

Il primo è stato la casula, «la veste sacerdotale il cui nome indica una “piccola casa” – ha spiegato ancora il parroco -, segno dunque che avvolge il celebrante della carità di Cristo, che è la vera casa in cui deve abitare chi celebra». Ancora, la mitra, «segno della custodia del gregge e della missione apostolica che tu, don Baldo, sei chiamato a esercitare», sono ancora le parole di don Squizzato; infine, il dono del pastorale, «il bastone del pastore, il segno più  antico del ministero episcopale», a dire che «ci affidiamo alla tua guida con fiducia e riconoscenza».

Altrettanta riconoscenza ha espresso il cardinale nella sua omelia, manifestando la gioia di «sapere che c’è una comunità, la mia, non in senso possessivo ma di appartenenza, che prega per me», certo che «dobbiamo camminare insieme nella comunione e per dare testimonianza». Richiamando infatti il Vangelo di Luca, Reina ha dapprima notato come «il Maestro, interrogato su questioni che hanno a che fare con l’orizzonte escatologico, fa una fotografia della realtà di ieri che è identica a quella di oggi con guerre ed eventi terribili», laddove «la violenza profonda è un problema del mondo intero, non solo di questa città o di questo quartiere».

In un contesto simile, ha continuato Reina, «noi cristiani dobbiamo essere quelli che si distinguono per e nel bene, attingendo alla forza della Parola e accogliendo le prove di ogni giorno come un’occasione per rendere testimonianza». Questa «sfida», sono ancora le parole del porporato, «vale per tutti, per fare in modo che i luoghi che abitiamo siano luoghi in cui Dio è presente, anche nei piccoli e grandi problemi familiari, relazionali e di lavoro». In questo cammino di testimonianza condiviso, «in cui da noi sacerdoti aspettatevi delle scintille di luce per indicare l’orizzonte», per Reina «se c’è qualcuno che rimane indietro, dobbiamo incoraggiarlo, se invece c’è qualcuno più avanti, dobbiamo seguirlo».

Il cardinale ha anche sottolineato come «è bello sentirsi parte di una Chiesa che affonda le sue radici nei secoli», esprimendo in particolare la sua gioia per essere titolare di una «bella comunità come questa, che ho conosciuto poco dopo il mio arrivo a Roma nell’estate del 2022». Reina ha spiegato di avere indicato il desiderio di poter essere titolare proprio di questa comunità intitolata a Maria Assunta e a san Giuseppe per una «bella e sentita devozione» e poi perché questa chiesa e questo quartiere di periferia gli hanno sempre ricordato «le mie origini, di una famiglia umile e qui ho riconosciuto la dignità e la fatica».

In questo senso, allora, il cardinale vicario vive questo speciale «legame con voi e con una comunità specifica della diocesi che mi è affidata come un regalo». A ricordo di questo speciale legame, la Bolla pontificia con cui Papa Francesco nominò Reina titolare della parrocchia di Primavalle, documento di cui è stata data lettura nel corso della celebrazione – insieme a quella con cui l’allora pontefice elevò Santa Maria Assunta e San Giuseppe a titolo cardinalizio – e che verrà conservata nella sacrestia della chiesa «come dono prezioso per noi da parte di Papa Francesco», ha detto con emozione il parroco.

16 novembre 2025

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