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Martedì 27 Ottobre 2020 11:10

Attacco armato contro una scuola in Camerun



La denuncia del Consiglio mondiale delle Chiese: «Vicinanza alle famiglie e alle comunità colpite. Questa atrocità contro scolari innocenti getta dolore su dolore»

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La nota del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) è arrivata nella serata di ieri, 26 ottobre: parole di forte condanna, insieme all’orrore per la notizia di un brutale attacco armato contro l’Accademia internazionale Madre Francisca di Kumba, nel sud ovest del Camuerun, il 24 ottobre scorso. Sotto attacco i bambini: uomini armati non identificati hanno ucciso almeno 8 piccoli nella loro classe a colpi di pistole e machete; altri 12 sono rimasti feriti e portati immediatamente in ospedale, grazie anche all’intervento predisposto da Medici senza frontiere con il servizio di ambulanza e chirurgia presso il Presbyterian General Hospital.

«Il Wcc si unisce alle Chiese e a tutte le persone di buona volontà in Camerun e nel mondo nel condannare questo atto abominevole, esprime vicinanza alle famiglie e alle comunità colpite e prega per la guarigione dei bambini feriti», scrive il segretario generale ad interim Ioan Sauca. La sofferenza della popolazione delle regioni sud occidentali e nord occidentali del Paese è andata «oltre i limiti della comprensione – si legge nella nota -. Questa atrocità compiuta contro scolari innocenti getta dolore su dolore ed è ancora più insopportabile».

Indignazione anche da parte dei leader della Chiese camerunensi, che implorano azioni immediate. Come il vescovo Agapitus Nfon della diocesi cattolica romana di Kumba sulla perdita di queste giovani vite. «Quanto sangue dei nostri figli deve essere versato prima che venga fatto qualcosa di concreto e immediato? Per quanto tempo le autorità resteranno sedute ad aspettare senza essere in grado di ripristinare la pace e la tranquillità nelle regioni in difficoltà del Nord Ovest e del Sud Ovest?», scrive il presule. Anche il moderatore della Chiesa presbiteriana in Camerun, Fonki Samuel Forba, in un comunicato scrive: «Possano coloro che stanno dietro a queste macabre uccisioni dei figli di Dio essere consegnati alla giustizia della coscienza umana ancor prima di essere trovati, perseguiti e condannati».

Nella nota del Consiglio mondiale delle Chiese si spiega che l’attacco ha avuto luogo nel contesto delle continue violenze che si susseguono nelle regioni del nord ovest e del sud ovest del Camerun dal 2016, tra cui il massacro di 21 civili – tra cui 13 bambini e una donna incinta –  a Ngarbuh nel febbraio 2020. Il Wcc fa appello affinché si compiano «sforzi per un dialogo globale e più inclusivo per affrontare le attuali sfide in materia di sicurezza, umanità e diritti umani nelle regioni colpite».

La «preghiera» del rev. Fonki Samuel Forba: «Possano tutte le parti interessate ascoltare la loro coscienza ed essere costretti a porre fine a questa guerra. I figli di Dio soffrono, il Corpo di Cristo è afflitto e il nome di Dio è ignorato. Dio, perdona i nostri peccati come popolo e aiuta il Camerun».

Anche il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres si è detto scioccato e ha chiesto a tutti gli attori armati del conflitto di astenersi da attacchi contro i civili e di rispettare il diritto internazionale e i diritti umani. Guterres ha anche auspicato l’apertura di un’indagine indipendente, che il governo del Camerun ha già promesso.

27 ottobre 2020

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