Servizi > Feed-O-Matic > 75633 🔗

Mercoledì 28 Ottobre 2020 12:10

Gioacchino Criaco: L’ultimo drago di Aspromonte

C’è un territorio in Italia che ancora conserva gelosamente, chiuso tra foreste e montagne, il suo essere selvaggio; l’Aspromonte. E’ in questa terra solitaria fatta di grandi boschi di querce e pino bianco, di impressionanti falesie e di torrenti impetuosi che scorrono in budelli di roccia, che è ambientato il romanzo di Gioacchino Criaco, “L’ultimo […]

L'articolo
Gioacchino Criaco: L’ultimo drago di Aspromonte
proviene da
VignaClaraBlog.it
.

leggi la notizia su VignaClaraBlog.it Il primo quotidiano on line di Roma Nord



C’è un territorio in Italia che ancora conserva gelosamente, chiuso tra foreste e montagne, il suo essere selvaggio; l’Aspromonte.

E’ in questa terra solitaria fatta di grandi boschi di querce e pino bianco, di impressionanti falesie e di torrenti impetuosi che scorrono in budelli di roccia, che è ambientato il romanzo di Gioacchino Criaco, “L’ultimo drago di Aspromonte” (Ed. Rizzoli Lizard, 188 pag., 18 euro).

L’Aspromonte è più noto al grande pubblico per le gesta della ‘ndrangheda che non per le bellezze del suo territorio; eppure si tratta di una delle ultime aree “wilderness” del bel-paese, dove natura e solitudine sono ancora maestre di vita.

Nì è un giovane tossicodipendente che va in Aspromonte per disintossicarsi in una piccola comunità sperduta tra i monti; quando a causa di illeciti amministrativi la comunità viene chiusa, Nì rimane in quei luoghi. Vive in una casetta nel bosco e i suoi unici contatti sono con le poche persone che vivono in un borgo poco distante: uomini e donne con storie tragiche alle spalle e che nell’isolamento forzato più che il perdono cercano un po’ di pace.


Nì nel suo ozio forzato comincia a vagare per quei monti e quelle foreste stabilendo un particolare rapporto con la natura selvaggia; come un novello “Re Salomone” parla con gli animali e con gli alberi: il porco sfuggito al macello che vive nei pressi del borgo, un gigantesco capro bianco, un lupo e poi pini, bagolari ed eriche.

Tra alti e bassi, tra piccoli incidenti e sgradevoli sbronze, proprio attraverso il contatto con quel territorio che nel suo isolamento racchiude segreti terribili, Nì riuscirà a trovare quella pace e serenità così indispensabile alle anime, come la sua, votate all’autodistruzione.

Le pagine del romanzo (il libro si presenta in un formato ridotto, 13 X 18 cm) sono accompagnate da numerose tavole in bianco  e nero di Vincenzo Filosa, un noto fumettista divulgatore del fumetto giapponese.

Francesco Gargaglia

L'articolo
Gioacchino Criaco: L’ultimo drago di Aspromonte
proviene da
VignaClaraBlog.it
.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI