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Lunedì 30 Novembre 2020 10:11

Studenti in prima linea per le famiglie in difficoltà



L’impegno dell’Istituto Divina Provvidenza nell’Avvento insieme con la parrocchia di San Giuseppe da Copertino per i generi di prima necessità

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L’emergenza sanitaria per il Covid-19 sempre più spesso si traduce in emergenza economica e sociale, soprattutto per le persone povere e le famiglie in difficoltà. Proprio per aiutare chi è stato colpito dalla crisi attuale, l’Istituto Paritario Divina Provvidenza – in collaborazione con la parrocchia di San Giuseppe da Copertino – scende in campo nel periodo di Avvento per la raccolta e la distribuzione di generi alimentari e prodotti di prima necessità.

In realtà non è la prima volta che la scuola del quartiere Giuliano-Dalmata avvia iniziative di questo tipo. «La vicinanza a poveri e famiglie in difficoltà – spiega la rettrice suor Anna Devassy, delle Figlie della Divina Provvidenza – è sempre stata una peculiarità della nostra scuola, anche prima della pandemia». Lo scorso anno, infatti, si è tenuta la raccolta e la distribuzione di generi alimentari, con il coinvolgimento di tutte le classi e, in modo attivo e diretto, con gli studenti della terza media, i più grandi nell’istituto, che comprende gli alunni dall’infanzia alla scuola secondaria di primo grado. «Quest’anno – racconta la rettrice – l’emergenza ha reso impossibile il coinvolgimento diretto dei ragazzi ma il progetto sarà comunque possibile grazie all’impegno di genitori e professori».

L’organizzazione, infatti, prevede la raccolta circa due o tre volte a settimana, con l’interessamento dei rappresentanti dei genitori «che si faranno trovare all’ingresso della scuola che consta di tre plessi diversi e, rispettando le distanze e le misure precauzionali, raccoglieranno alimenti e beni che le famiglie e gli alunni stessi portano a scuola, quindi latte, pasta, scatolame, cibi a lunga conservazione e prodotti per l’igiene». Dopodiché, quanto raccolto verrà portato alla vicina parrocchia di San Giuseppe da Copertino e «grazie al lavoro di don Paolo Pizzuti e della comunità parrocchiale – spiega suor Devassy – il tutto verrà destinato alle famiglie meno abbienti del quartiere e all’Emporio della Solidarietà»
promosso dalla Caritas diocesana.

Un’idea, quella della raccolta alimentare, maturata «per seguire la vocazione stessa del nostro Istituto che propone sempre agli studenti – afferma la rettrice – percorsi formativi e didattici incentrati sulla solidarietà e la carità. Questo quindi è un modo per rendere concreto ciò che insegniamo ai nostri ragazzi e per mettere in pratica i valori cristiani che trasmettiamo grazie al costante e quotidiano lavoro dei docenti». Dopo il primo lockdown e la ripresa delle attività didattiche a settembre «ci siamo chiesti – racconta la religiosa – perché dover interrompere questi percorsi e quindi ci siamo organizzati per renderli possibili nonostante le restrizioni». La partecipazione, racconta, «è sempre stata molto numerosa anche perché molti dei genitori degli alunni del nostro Istituto sono impegnati attivamente tutto l’anno nella parrocchia ». E anche se il quartiere non è periferico, ci sono situazioni di povertà e realtà familiari in difficoltà, acuite dalla pandemia. «Per questo – conclude suor Devassy – cerchiamo di essere sempre in prima linea per aiutare chi sta male».

30 novembre 2020

 

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