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Martedì 12 Gennaio 2021 10:01

Carie

da 13/02/21 a 10/04/21

Matèria

Carie, mostra personale di Stefano Canto (Roma, 1974), a cura di Giuliana Benassi

Canto presenta un nuovo corpus di opere, frutto di una ricerca iniziata nel 2009, che riflette la spina dorsale del suo intero processo artistico. Il titolo della mostra è preso in prestito dal vocabolario della botanica e fa riferimento alla decomposizione di tessuti vegetali dovuta all’azione di parassiti fungini, detti appunto “carie”.

L’artista ha concepito tutte le opere a partire da tronchi e pezzi di corteccia di alberi raccolti sul ciglio della città, tutti deperiti e svuotati al loro interno a causa del lavorio di putrefazione dovuto alle carie lignee. Ed è proprio da questo vuoto che nasce il processo scultoreo dell’artista, dall’avvicinamento alle masse arboree deteriorate, dall’azione di rigenerazione attraverso innesti cementizi, dal riempimento delle cavità con costruzioni architettoniche. Laddove c’è assenza, l’artista impone una presenza costruttiva.

La vitalità del vuoto trionfa, la sua immanente presenza scultorea invade la galleria accompagnando il visitatore in un bosco di opere che ridisegna architettonicamente gli spazi espositivi come una grande installazione site-specific. Come nota Giuliana Benassi: «lo spazio espositivo sembra trasformarsi in un paesaggio, un paesaggio non idilliaco, ma cadenzato dalla costante parresia dialogica tra natura e architettura, dove l’una prende ispirazione dall’altra e viceversa».

Dopo la pubblicazione che ha accompagnato la mostra del 2019 Sotto l’influenza del Fiume. Sedimento, si rinnova la collaborazione tra Stefano Canto e Fiorenza Pinna, designer e curatrice, con un nuovo volume realizzato in occasione di Carie, da cui prende il titolo. Il libro si colloca all’interno di un progetto editoriale che prevede la collaborazione a lungo termine tra Pinna e Canto, volta a esaminare e documentare il processo dell’artista durante l’arco di tre mostre personali in galleria.


Stefano Canto è nato a Roma nel 1974, dove si è laureato in Architettura nel 2003 e dove attualmente vive e lavora. Le sue produzioni artistiche si esprimono attraverso la poetica del luogo, passando attraverso le implicazioni sociali insite nel rapporto tra uomo e architettura. La sua ricerca ha avuto inizio dall’osservazione dell’ambiente circostante, inteso come una realtà complessa, polimorfa e polisemantica, costituita da molteplici elementi, in continuo dialogo gli uni con gli altri, dotati di una propria identità e di proprie valenze simboliche, evocative e comunicative. I medium espressivi prediletti da Canto sono la scultura e l’installazione site-specific e come materiali di utilizzo per le sue creazioni si nota una certa continuità nell’uso di elementi e materie provenienti dall’edilizia ad esempio il cemento, associato a materiali naturali come acqua, piante, alberi, ecc.

I suoi lavori sono stati esposti in diverse gallerie e istituzioni, tra le quali Manifesta 12 Palermo; Viafarini Milano; Museo dell’IFAN Biennale Dakar, Senegal; American Academy in Rome; Biennale Di Kochi Muziris, India; MAXXI, MACRO Roma; Matèria Roma; Museo della Triennale Milano; Museo RISO Palermo, Corpo 6 Gallery Berlino; Museo Carandente Spoleto; Fondazione Rocco Guglielmo Catanzaro; Museo Civico del Marmo Carrara. Nel 2005 è stato vincitore del Premio Roma e nel 2009 del Premio Terna 02.

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