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Giovedì 14 Gennaio 2021 14:01

Quando a Roma i derby erano otto

RACCONTI ALLA MOVIOLA / Breve viaggio in un calcio pioneristico, nel quale ogni zona e ceto sociale della Capitale aveva la propria squadra del cuore di riferimento

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Il derby Roma-Lazio è da decenni un’inamovibile istituzione capitolina, una sfida calcistica che spacca in due la città, con una divisione netta fra opposte tifoserie, ciascuna ritenuta portatrice dei valori più autentici e profondi di Roma, l’una perché ne porta i colori e il nome, l’altra in quanto più antica polisportiva dell’Urbe, società apripista, capace d’importare un allora ignoto sport anglosassone, per farlo diventare un pezzo di anima e di cuore della città.

Eppure non è stato sempre così. C’è stato infatti un tempo, prima delle fusioni che portarono nel 1927 alla nascita della AS Roma, in cui le grandi squadre capitoline, in sfida per ottenere il primato cittadino, erano otto. Compagini capaci anche, per diverse volte, di sfiorare la vittoria nel campionato nazionale, raggiungendone la finale. Una situazione simile a quella che ancora oggi vive la città di Londra, dove Arsenal e Tottenham, Chelsea e poi West Ham, Fulham, Crystal Palace, Wimbledon, Queen’s Park Ranger, hanno tutte militato nella Premier League inglese, vincendo coppe e campionati.

Anche il calcio romano, all’inizio dello scorso secolo, era così: ben otto squadre capitoline hanno avuto l’onore di militare in quella che sarebbe diventata la Serie A italiana, in una “stracittadina allargata” che, se le cose fossero continuate in quel modo, si sarebbe in pratica giocata quasi ogni settimana. Ma vediamo insieme quali sono le più importanti squadre di calcio, oggi in gran parte dimenticate, della storia di Roma.



Il primato cittadino spetta alle aquile biancazzurre, quella Società Sportiva Lazio, nata in Prati il 9 gennaio del 1900, secondo quel racconto, a metà fra storia e leggenda, che la vuole fondata su una panchina di Piazza della Libertà, con i colori sociali identici a quelli della bandiera greca, a simboleggiare la forza e la nobiltà dello spirito olimpico. La Lazio, fino alla nascita della AS Roma, era certamente la “superpotenza” calcistica romana. Per tre volte fu finalista del campionato nazionale, nel 1913, nel 1914 e nel 1923, oltre a sfiorare la vittoria nel mai terminato campionato italiano di calcio del 1915. Una vicenda di cui
abbiamo raccontato i retroscena in un nostro articolo
e per la quale la Lazio ancora oggi reclama il titolo.

A contendere alla Lazio il primato cittadino ci avrebbe pensato innanzi tutto la Società Sportiva Alba Roma, fondata nel 1907 in un’osteria del quartiere Flaminio da Umberto Farneti, che sempre nella zona del Flaminio comprò dei terreni dove far giocare la squadra. L’Alba, coi suoi colori biancoverdi, aveva un’anima più popolare e meno borghese rispetto a quella dei più raffinati e benestanti cugini biancazzurri. Uno spirito popolare che avrebbe poi portato all’interno della AS Roma, nella quale si scioglierà nel ’27, dopo aver sfiorato l’anno prima la vittoria nel campionato italiano del 1926, perso in finale contro la Juventus, come già era avvenuto nel 1924, nella finale persa contro il Bologna.



I biancorossi dell’Audace nascono come società polisportiva già nel 1901 e dal 1912, dopo essersi fusi con la piccola società dell’Esperia Roma, partecipano al campionato italiano di calcio di prima categoria, con alterni successi. Trovano sede in un locale a Corso Umberto, ma si trasferiscono presto al Velodromo Roma, al Salario. Nel 1926 la sezione calcistica dell’Audace getta la spugna, sciogliendosi nell’Alba. La polisportiva Audace resta però in vita e a tutt’oggi la sua sezione pugilistica continua la propria opera, ormai più che centenaria, nella sede di Via Frangipane.

Maglia rosso porpora con bordi giallo oro, pantaloncini bianchi: la prima squadra a vestire una tenuta con questi colori fu il Football Club di Roma, meglio conosciuto come Roman, nato nel gennaio del 1901 grazie ad alcuni britannici residenti in città e al Marchese Enzo Casalini. Squadra “bene” della città, il suo campo era ubicato dove oggi sorge il Tennis Club Parioli. Nel famigerato campionato del 1915, sfiorò per poco il successo, contendendo fino alla fine alla Lazio il primato nel torneo dell’Italia centromeridionale. Nel 1927 il Roman fu la società capofila nella grande fusione che portò alla nascita dell’AS Roma, a cui portò in dote i colori sociali.



I rossoblù della Fortitudo nascono nel dicembre del 1907 come polisportiva, all’ombra di San Pietro, nel rione Borgo, per opera dei confratelli di Nostra Signora della Misericordia e grazie anche a una donazione di Papa Pio X. È dunque una società sportiva dalla forte connotazione religiosa, che gioca inizialmente in un campetto di Piazza Adriana, poi in campi più ampi e regolari come quello di Piazza d’Armi prima e infine di Madonna del Riposo. Anche la Fortitudo finirà per sciogliersi nella AS Roma nel 1927.

Maglia bianca con bordi neri, pantaloncini neri. La tenuta sociale del Pro Roma, praticamente identica a quella della nazionale tedesca, ha accompagnato per diversi anni una squadra che aveva il proprio feudo nel quartiere Ostiense. Meno titolata delle altre consorelle capitoline, il Pro Roma giocò la sua prima partita nel novembre del 1911, venendo travolta per 7-0 dalla Lazio. Come la Fortitudo aveva una forte connotazione cattolica e proprio con la Fortitudo si fuse nel 1926, terminando così la propria storia.



La sua vita è stata decisamente breve, dalla fondazione del 1916 alla fusione con il Pro Roma nel 1924. Maglia a righe verticali bianche e verdi, pantaloncini neri, l’Unione Sportiva Romana, giocava le partite casalinghe nel Campo dell’Olmo, in piazza Maresciallo Giardino.

La Società Sportiva Juventus fu fondata nel 1905. Si ritiene che sia il nome che i colori sociali, maglia e pantaloncini neri con colletto e risvolti bianchi, fossero ispirati a quelli della Juventus di Torino, la squadra che, all’epoca, aveva da poco vinto il suo primo titolo nazionale. Il primo campo della Juventus di Roma era nei pressi della stazione Termini, coi suoi tifosi che appartenevano prevalentemente ai rioni di Monti e dell’Esquilino. Nel 1919 la SS Juventus si fuse con l’Audax Roma, cambiando denominazione in Circolo Romano Juventus Audax e trasferendo il suo campo alla Farnesina. Dopo alcune buone stagioni fu retrocessa in seconda divisione nel 1930, per chiudere la propria storia nel 1946, fondendosi con l’Almas Roma.



È solo nel 1927, a seguito delle fusioni di diverse società calcistiche capitoline, come descritto in precedenza, che una nona squadra di Roma vedrà la luce e potrà dunque partecipare al campionato italiano di calcio di prima divisione. Da allora l’Associazione Sportiva Roma, grazie anche al nome e ai colori sociali, che evocano la storia millenaria della città, ha colpito il cuore di moltissimi romani, facendo schiere di tifosi e dando vita a sfide memorabili con quella SS Lazio, unico grande club romano ad essere sopravvissuto indenne agli accorpamenti degli anni venti fra società calcistiche della Capitale.

Dalla storia siamo quindi passati alla cronaca. Il prossimo derby Roma-Lazio si giocherà fra poco. Che vinca il migliore, potremmo dire, quel migliore che, in cuor suo, ogni romano spera abbia i colori della squadra amata, in un derby che, in un ipotetico mondo parallelo, sarebbe potuto essere a otto, ma che oggi, purtroppo e per fortuna, rimane unico. E dunque, proprio per questo, sentitissimo.

 

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