Servizi > Feed-O-Matic > 93137 🔗

Mercoledì 27 Gennaio 2021 11:01

Morto per Covid don Cecchi, una vita come servizio



A Santa Monica i funerali del sacerdote deceduto a 69 anni, presieduti da monsignor Falbo. Fu parroco e insegnante di religione. «Configurato a Cristo»

L'articolo
Morto per Covid don Cecchi, una vita come servizio
proviene da
RomaSette
.

leggi la notizia su RomaSette





Una partenza improvvisa, quella di don Niccolò Cecchi, 69 anni, viceparroco a Santa Monica a Ostia fino al 2020, deceduto il 22 gennaio. Lunedì scorso, 25 gennaio, l’ultimo saluto al sacerdote da parte della comunità «che ha amato e nella quale si è speso senza risparmio», ha sottolineato nell’omelia monsignor Giovanni Falbo, storico parroco e prefetto, dal 2019 canonico della basilica di San Giovanni in Laterano. Il ricordo degli ultimi giorni in terapia intensiva a causa del Covid. Poi la notizia improvvisa del suo passaggio. «Vorrei vedere la vita di don Niccolò alla luce dell’amore di Dio che è Padre e si manifesta come tale. Un punto fermo nella sua catechesi, nelle sue omelie: l’amore di Dio che ci viene da Lui e che noi riversiamo sui nostri fratelli».

Toscano di Empoli, nato nel 1951, Niccolò viene a Roma da giovane e aderisce alla comunità Humanitas, fondata da don Loris Zannini, che si ispira alla pastorale del cardinale arcivescovo di Firenze Silvano Piovanelli. È ordinato sacerdote nel 1988. Dal 1989 al 2011 insegna religione all’Istituto tecnico industriale “Michael Faraday” di Ostia. Vice parroco dal 1989 al 1995 a San Maurizio Martire, è parroco per i 5 anni successivi. Poi come vicario è a Sant’Aurea dal 2013 al 2015. Quindi vicario parrocchiale a Santa Monica.

«Ha dato così la sua vita al Signore, nel sacerdozio ministeriale, non inteso come autorità ma come servizio, al comune sacerdozio dei fedeli, altro concetto su cui batteva sempre. Sapeva infondere questo interesse nei fedeli, con intelligenza penetrante. Non accettava passivamente le cose ma cercava di comprenderle ed educare anche i fedeli a una fede non bambina e passiva ma critica. Come insegnante è stato capace di tessere relazioni vere con gli studenti che sempre lo hanno ricordato con affetto e gratitudine. Da lui – confessa Falbo – ho appreso il senso vero dell’amicizia. Si faceva in quattro per supportarmi in tutto. Ho una gratitudine enorme. Nelle sue omelie, qualunque fosse il tema liturgico, ricordava che Dio è Amore e noi attuiamo la Parola che abbiamo ascoltato se sappiamo amare i nostri fratelli. Un sacerdote pienamente configurato a Cristo, anche nelle sofferenze che ha dovuto affrontare nella vita».

Molto vivo anche il ricordo dei parrocchiani. «Con la sua ostinazione – riferiscono – ha sempre cercato di immaginare una Chiesa nuova, attuale, utopica forse. E a questa Chiesa è sempre stato obbediente, sempre pronto ad ascoltare, fino all’ultimo atto». Quindi, un rimpianto per gli ultimi giorni: «Non abbiamo potuto salutarci con un abbraccio, caro Niccolò, ma le tue parole rimarranno con noi per sempre».

27 gennaio 2021

L'articolo
Morto per Covid don Cecchi, una vita come servizio
proviene da
RomaSette
.

Questo sito utilizza cookie tecnici, anche di terze parti, per migliorare i servizi offerti e ottimizzare l’esperienza dell’utente. Si prega di leggere l'informativa sulla privacy. Chiudendo questo banner si accettano le condizioni sulla privacy e si acconsente all’utilizzo dei cookie.
CHIUDI