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S.P.Q.R.

Gioacchino Belli

Quell'esse, pe, cu, erre, inarberate
Sur portone de guasi oggni palazzo,
Quelle sò quattro lettere der cazzo,
Che nun vonno dì gnente, compitate.
M'aricordo però che da ragazzo,
Quanno leggevo a fforza de fustate,
Me le trovavo, sempre appiccicate
Drent'in dell'abbeccé ttutte in un mazzo.
Un giorno arfine me te venne l'estro
De dimannanne un po' la spiegazzione
A don Furgenzio ch'era er mi' maestro.
Ecco che m'arispose don Furgenzio:
"Ste lettre vonno dì, sor zomarone,
Soli preti qui reggneno: e ssilenzio".

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