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Venerdì 11 Giugno 2021 14:06

Il Consiglio di Stato ha sospeso l’esproprio dell’Orto di Giulia

L'esproprio del terreno è stato sospeso dal Consiglio di Stato. In ogni caso la vicinanza di tanti cittadini (non della sindaca) ha dimostrato di rafforzare la causa di Giulia

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Ci siamo appassionati alla storia dell’
Orto di Giulia
e al concreto rischio del suo esproprio; torniamo allora con un aggiornamento sulla vicenda perchè la battaglia contro l’edificazione sulla sua terra sta proseguendo.

La buona notizia, arrivata ieri, è che il Consiglio di Stato ha deciso di sospendere il provvedimento di esproprio, rimandando la decisione nel merito al 13 gennaio 2022.

 



 

Ma facciamo una breve cronistoria degli ultimi accadimenti.

Come raccontato da Giulia sul
suo canale YouTube
, a metà maggio ha ricevuto una comunicazione con la nuova data di acquisizione della sua terra, venerdì 21 maggio, con il consenso del Comune di Roma e dell’ufficio espropri per l’acquisizione di parte della proprietà da parte del consorzio Colle delle Gensole.

 

Il 21 maggio si è presentato il comandante del gruppo di Polizia Locale il quale ha però stabilito di non poter procedere con l’esproprio per via di una serie di incongruenze e di elementi sui quali voleva essere meglio informato. Inoltre l’interesse dimostrato dai cittadini e dalle associazioni, che si sono recate sul luogo a supporto della battaglia di Giulia e della sua famiglia, ha chiaramente mostrato che trattasi di una battaglia collettiva, suggerendo probabilmente al comandante di porre tutte le possibili cautele nel suo operato.

 

Lo stesso comandante ha quindi deciso di convocare un nuovo incontro da lì a qualche giorno, precisamente il 26 maggio, invitando la famiglia e il legale di Giulia, i rappresentanti del consorzio ed i funzionari delle pubbliche amministrazioni coinvolte, per fare un’analisi della situazione e decidere se aspettare il pronunciamento del Consiglio di Stato.

Anche su questo c’è un
racconto di Giulia
sul suo canale YouTube.

In quell’incontro sono emerse ulteriori incongruenze, con i funzionari pubblici e i rappresentanti del consorzio che si sono esibiti in una specie di scaricabarile su alcuni aspetti della questione.

Considerato il livello di confusione emerso dalla riunione, il comandante della Polizia Locale ha invitato il consorzio a sospendere l’esproprio almeno fino alla pronuncia dei giudici amministrativi.

 

Infine lo scorso martedì 8 giugno è stata votata in Assemblea Capitolina una mozione, presentata da Fratelli d’Italia, che chiedeva di sospendere il provvedimento di esproprio fino al pronunciamento del Consiglio di Stato. La maggioranza si è però pronunciata contro tale mozione, con il presidente della commissione urbanistica, il grillino Chiossi, che ha fatto un intervento pilatesco addossando la responsabilità dell’atto ad Alemanno e dicendo sostanzialmente che loro non se la sentono di prendersi la responsabilità della sospensione.

Qui la registrazione
della seduta di Assemblea Capitolina.

 

Le speranze riposte in una sentenza del Consiglio di Stato che riconoscesse l’irregolare avanzamento del progetto edificatorio si sono quindi verificate.

E vista la grande attenzione che la vicenda di Giulia ha sollevato, si può dire che il Consiglio di Stato non ha deluso i tanti che hanno deciso di appoggiare la sua causa.

 

Una sua eventuale vittoria finale significherebbe un importante precedente per la città di Roma, col suo territorio che continua ad essere cementificato e le terre espropriate magari per poi essere abbandonate!

In molti giudicano impensabile al giorno d’oggi trasformare in cantiere e palazzi un’oasi di piccola produzione agricola al femminile come l’Orto di Giulia, e per fortuna sempre più persone sposano la sua causa.

 

La battaglia ora continua per ottenere la definitiva esclusione l’Orto di Giulia dal progetto di edificazione.

La vicinanza di cittadini e associazioni a Giulia ha già dimostrato di essere molto utile a far riflettere le istituzioni sull’opportunità di proseguire un’iniziativa probabilmente fuori tempo e controproducente.

Ricordiamo al riguardo che c’è una
petizione
a cui è possibile aderire per salvare l’Orto di Giulia.

 

Una parola da parte della sindaca Raggi aiuterebbe molto in questo senso e più d’uno interpreta il suo silenzio come un po’ schierarsi dalla parte della speculazione e della cementificazione.

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