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Martedì 15 Giugno 2021 11:06

Acs accanto ai cristiani del Mozambico



La fondazione pontificia raccoglie fondi per assicurare sostegno psicologico e sociale agli sfollati di Cabo Delgado. Iniziative anche in altre località

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Proteggere quanto i jihadisti tentano di distruggere, vale a dire la presenza cristiana nel Mozambico. A questo mirano i progetti della fondazione pontificia Aiuto alla  Chiesa che soffre (Acs) nella provincia di Cabo Delgado, dove le aggressioni – iniziate nell’ottobre 2017 – hanno causato, secondo quanto riferisce la Chiesa locale, circa 2.500 vittime, lasciando 750mila persone senza una casa. Cresce anche il numero dei rapimenti, la maggior parte dei quali a danno dei minori: i bambini vengono addestrati militarmente per impiegarli nei ranghi delle milizie mentre le bambini vengono violentate e costrette a diventare “spose” degli estremisti. In più, c’è il trauma dei bambini costretti ad assistere alle esecuzioni sommarie dei genitori.

Oltre a denunciare il dramma vissuto dalla popolazione locale, non solo cristiana, nella «sostanziale inerzia delle istituzioni internazionali», Acs sta raccogliendo fondi per assicurare il necessario sostegno psicologico e sociale per gli sfollati di Cabo Delgado, provincia nella quale fornirà aiuti di emergenza, in particolare materiali per la costruzione di sessanta case e due centri comunitari per i rifugiati. Ma le richieste di aiuto arrivano anche da diverse altre diocesi del Mozambico: urgenze individuate dai vescovi locali per garantire la continuità dell’attività pastorale e il futuro della Chiesa nel Paese.

Acs sosterrà quindi la formazione di 10 religiose della Congregazione delle Figlie agostiniane del Santissimo Salvatore di Khongolote e quella di 39 seminaristi della diocesi di Tete; fornirà aiuti straordinari per l’acquisto di attrezzature per la protezione dalla minaccia del Covid-19 da destinare a 119 sacerdoti e suore in servizio a Tete e a tutti i componenti della comunità; garantirà la sussistenza di 71 religiose della diocesi di Nacala; supporterà i sacerdoti attraverso le offerte per la celebrazione di Messe nei Seminari San Carlo Lwanga e Mater Apostolorum a Nampula; sosterrà l’evangelizzazione tramite il mezzo radiofonico e farà avere veicoli per l’attività pastorale delle suore in servizio presso la parrocchia Cuore Immacolato di Maria di Carapira.

Interventi, questi, che si aggiungeranno agli aiuti di emergenza già forniti nel novembre 2020 – per un totale di 100mila euro – in soccorso della popolazione aggredita dai jihadisti mozambicani affiliati all’Isis. Anche nel 2021, assicurano da Acs, la fondazione «intende continuare a essere vicina alla popolazione ferita e sostanzialmente ignorata dalla comunità internazionale».

15 giugno 2021

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